Donadoni è ormai il passato, il Bologna ragiona sul futuro e sull'allenatore da cui ripartire. Nel frattempo Saputo ha fatto un bilancio dell'ultima stagione parlando anche dei progetto per la prossima: “Non siamo soddisfatti dei risultati, la stagione sembra promettente ma poi si è rivelata deludente nel girone di ritorno – ha dichiarato in conferenza stampa il presidente del Bologna – Da tre stagioni l'obiettivo è la salvezza, quest'anno non è mai stata in discussione ma capisco il dispiacere dei tifosi per il quindicesimo posto. E' un dato, però, che il nostro punteggio in Serie A è sempre calato da quando siamo tornati. Quest'anno pensavamo di migliorarci nel girone di ritorno, piazzandoci vicino alla top ten, ma le cose non sono andate bene. Siamo tutti delusi, meritavamo di più”.
“In questo club ho investito oltre 100 milioni, assicuro che il progetto di sviluppo prosegue. Dovevamo cambiare su due aspetti, redistribuzione diritti TV e restyling del Dall'Ara. Sul primo step abbiamo fatto un passo in avanti, anche se non ancora sufficiente. La possibilità di crescita tecnica passa anche dalla valorizzazione dei calciatori e da nuove fonti di ricavo. Per lo stadio siamo vicini a un accordo con un partner per presentare un progetto al comune. E' nostro dovere accettare il malcontento dei tifosi e rimediare”.
Poi su Donadoni e sul futuro della panchina: “Con lui ho parlato nei giorni scorsi, l'ho ringraziato per il lavoro svolto. E' un allenatore di primo livello, ha dato credibilità al Bologna. Ma ho ritenuto che il ciclo fosse finito. Ora punteremo su un allenatore con volontà di affermarsi, che consideri Bologna un punto d'arrivo. Vogliamo fare di più e prometto che lo faremo”.
Poi sul mercato: “E' importante avere una società solida, non riguarda soltanto la parte sportiva. Se vogliamo avere giocatori forti dobbiamo anche avere un'organizzazione di un certo tipo. La nostra intenzione è riportare il Bologna ai livelli del passato. Verdi è un giocatore importante, ma la decisione sul suo futuro riguarda anche l'aspetto amministrativo. Nelle trattative bisogna mettere d'accordo tre componenti, a gennaio una delle tre non era d'accordo. Lui è forte e voleva rimanere, questa sua identità nel Bologna mi piace tanto. Ora vorremmo tenerlo, non so se resterà. Alcuni acquisti sono stati di successo, altri no. Ora non possiamo rifondare, ma spenderemo con intelligenza”.