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Data: 06/10/2017 -

Bologna, Marocchi: "Con Verdi e Di Francesco sembra di giocare in 13. Destro? Donadoni, per lui, ce l'ha messa davvero tutta..."

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Corsa e visione di gioco al servizio di Juve e Bologna negli anni ’80 e ’90, oggi nel team di Sky: Giancarlo Marocchi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha parlato del “suo” Bologna e dei gioielli rossoblu: “Trovando il giusto equilibrio, la squadra di Donadoni può puntare a rimanere nella parte sinistra della classifica. 6 gol fatti, 7 subiti, 11 punti nelle prime sette giornate: finora sono stati molto bravi, ma serve migliorare ancora qualcosa». Ogni anno il nostro campionato riserva delle sorprese: il Bologna, allora, farebbe bene a non porsi dei limiti: “Le squadre di media fascia, una volta che si sono tolte dal pericolo-retrocessione, devono avere l’ambizione di puntare in alto». Gli attaccanti per farlo, d’altronde, ai rossoblu non mancano di certo. Palacio, Petkovic, Destro: chi più in forma degli altri, certo, ma tutti accomunati da un grande potenziale: “Mi aspettavo che Palacio avesse questo impatto, sia tecnico che fisico. La brillantezza non gli è mai mancata e Donadoni se n’è accorto subito. Lì davanti, poi, Rodrigo può giocare ovunque». Chi, invece, sembra nato per stare nell’area piccola, è Petkovic,“un buon centravanti che, anche se deve ancora sbloccarsi, può fare almeno 6-7 gol”. E Destro? «Adesso tocca a lui. Davvero, credo che Donadoni , finora, ce l’abbia messa davvero tutta. Ora da Mattia mi aspetto i gol». Dall’esperienza di Palacio alla vivacità dei tanti giovani rossoblu, Marocchi, quest’anno, punta tutto su “Donsah. Sono contento che sia tornato tra i titolari. Il primo anno a Bologna andò fortissimo, il secondo meno.Ma va bene così, sono fasi della crescita di un calciatore. Ora, però, da lui mi aspetto conferme». Il vero segreto di questo inizio di stagione, però, sembrano essere Verdi e Di Francesco: è anche merito loro se il Bologna ha messo “le ali”: “Simone ha classe ed eleganza, è un giocatore che sta bene con la maglia del Bologna addosso. Federico, invece, non sbaglia una sola partita. Con loro in campo, contro l’Inter sembrava di giocare in 13: se stanno bene fisicamente, fanno benissimo entrambe le fasi». E i risultati arrivano anche a livello individuale: Verdi è già entrato nel giro azzurro, Di Francesco è tra gli osservati speciali. “Entrambi saranno nel listone dei 40 per andare al Mondiale. Nel loro ruolo c’è sempre ricambio, entra uno, esce l’altro, lo si nota anche dalle recenti convocazioni di Ventura. Per far parte dei 23 finali, poi, dovranno essere bravi a coniugare diversi fattori: la continuità, la fortuna, la giusta condizione fisica in primavera…». Dal sogno Mondiale a quello di una grande squadra: ce la faranno? «Ci sono già, in una grande squadra...».



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