Un filo diretto. Da una stanza dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna allo stadio Romeo Anconetani di Pisa. “Mister Mihajlovic ha parlato alla squadra nel prepartita, in collegamento video” racconta Emilio De Leo, collaboratore tecnico dei rossoblù nel dopo partita di Pisa- Bologna.
Il suo compito è stato filtrare in campo le informazioni che Sinisa inviava a un altro collaboratore in tribuna. “Ci aveva chiesto di non sbagliare atteggiamento e partecipazione alla partita”. È stato accontentato. De Leo passava le direttive a Miroslav Taniga, allenatore sul campo.
“Ha fatto il suo solito discorso prepartita. Ci stiamo abituando a questo metodo comunicativo. Lui è sempre con noi”, racconta Andrea Poli. È stato lui a togliere il tappo alla partita. Colpo di testa su cross di Soriano. A 186 chilometri da lì, Sinisa avrà gioito. Forse con una smorfia di compiacimento per una squadra che mostra una condizione simile al finale della scorsa stagione. “È quello che dicono anche i dati dei test fisici”, conferma De Leo.
I suoi ragazzi vincono 3-0 e - a una settimana dall’inizio del campionato - mostrano di avere incanalato nel modo giusto la rabbia per un’estate che non avrebbero mai voluto vivere.
Poli, Orsolini e Palacio sbrigano una pratica che nel primo quarto d’ora sembrava ben più complicata.
Una traversa al 7’ di Liotti su punizione aveva fatto sussultare un’Arena che ritrovava una squadra di serie A per la prima volta dopo 25 anni. E per una serata del genere, ha tirato fuori l’ugola delle migliori occasioni: 7 mila persone e una curva impressionante per sostegno e calore. Torneranno utili in una serie B in cui troveranno avversari più alla portata.
Cantano i pisani, esponendo anche uno striscione per un vecchio guerriero dell’Arena, Gabriel Raimondi, oggi consulente tattico di Mihajlovic. “Un’emozione incredibile vedere che così tanta gente ricorda ancora la promozione in B del 2007, è stato straordinario”.
Un po’ come vedere 4 giornalisti giapponesi in tribuna stampa. Tutti – ovviamente – per Takehiro Tomiyasu, il difensore del ’98 che all’Arena gioca a destra, “mentre con la nostra nazionale gioca sempre centrale”. Dimostra di avere gamba e fiato, anche per rispondere al quarto d’ora di fuoco in mixed zone. Tutto in giapponese, scusate se non riportiamo le sue parole.
Sia lui che Denswil mostrano grande confidenza in un reparto in cui giocano più a 3 che a 4, con Dijks altissimo a sinistra, quasi sulla linea di un centrocampo che aspetta il rimpiazzo di Pulgar e si gode l’ennesima grande prova di Kingsley. “È un ragazzo del ’99, ma in certi momenti sembra un veterano. Ha un’applicazione e una costanza di rendimento incredibili per la sua età”. Gustavo Cuellar del Flamengo è il primo obiettivo, ma le prestazioni dell’ex Perugia lasciano lavorare con calma Sabatini e Bigon.
Il Bologna vince, il Pisa perde un’imbattibilità che all’Arena durava dal 23 dicembre scorso. Una cavalcata che ha portato dritti in B. Saranno i primi a iniziare, venerdì contro il Benevento di Pippo Inzaghi. Non avranno Moscardelli – fuori per un mese a causa di un infortunio al piede sinistro – né forse Liotti, uscito malconcio alla mezz’ora. Conteranno su un Asensio voglioso di segnare alla sua ex squadra e su un’Arena che ha già alzato il tono.
Nei prossimi giorni forse arriverà anche il difensore Minelli dal Parma e magari un altro colpo. Per proseguire la luna di miele con la sua gente. Che ha applaudito la squadra alla fine e che fra poche ore, nella stessa Arena, la saluterà nella serata di presentazione ufficiale
In via Rindi, all’esterno dello stadio, le famiglie mangiano un panino e gioiscono comunque. “Abbiamo già fatto più strada del Livorno (eliminato la settimana scorsa dal Carpi, ndr)”. È un derby eterno, che alla nona giornata vivrà un’altra pagina.
Una sfida che piacerebbe anche a Sinisa. Che gioca il suo derby. Ogni giorno. E poi parla con un collaboratore. Che parla con De Leo, che parla con Taniga.
E poi si accorge che a una settimana dal via, i suoi ragazzi hanno la stessa fame dello scorso anno.
La stessa sua.