E' nato in Croazia, vista mare, a Spalato, e per questo l'amore a prima vista con la Puglia non era complicato da ipotizzare. Ben più consistente era l’attesa per la prova del campo, considerata la curiosità che questo lungagnone dal fisico imponente (191 centimetri per 83 chili) e sorriso rassicurante aveva suscitato tra i tifosi del Bisceglie, al ritorno tra i professionisti dopo quasi un ventennio: Ivan Jovanovic ha risposto a suo modo, facendo gol. Tre centri in campionato, altrettanti in Coppa Italia e mugugni messi a tacere bucando la rete, come successo nella vittoria ottenuta per 2-1 sul Matera dagli uomini allenati da Nunzio Zavettieri. Jovanovic entra a partita in corso, accolto da qualche fischio sugli spalti del “Ventura”, raccoglie una sponda di Petta e al 93’ la mette dentro per il sorpasso: “I fischi fanno parte del gioco –racconta a gianlucadimarzio.com- conta segnare e festeggiare tutti insieme alla fine. Sono felice per il gol ma soprattutto per aver contribuito alla vittoria della squadra. Ci serviva dopo un periodo negativo”. Così come Ivan voleva il gol, con un pensiero speciale: "Ho dedicato la rete ad un mio amico fraterno che che non c´è più, Ivan Puizina".
Contro il Matera Jovanovic e compagni hanno interrotto l’emorragia di tre sconfitte di fila, che aveva reso meno rosea una classifica sorprendente in avvio: “Sappiamo che ci tocca lottare su ogni palla, è il messaggio che ci ha sempre dato l’allenatore”. Zavettieri, tra gli artefici del Bari nella meravigliosa stagione fallimentare 2013/2014, capace di infondere serenità a uno dei gruppi più variegati della Serie C. In rosa, infatti, ci sono ben 10 stranieri: "E’ vero, ci sono tanti calciatori non italiani ma in campo si parla una sola lingua, quella universale del pallone” sorride Jovanovic. Che non mastica la nostra lingua, preferendo l’inglese, ma ci prova. “Facciamo l’intervista in italiano” dice, salvo virare su un perfetto inglese. Voto 7 per il coraggio, però. In riva al Mar Adriatico, in città, Ivan ha preso anche casa: “Nel tempo libero mi piace andare fuori, girare, conoscere la città. Sono innamorato del caffè italiano. E’ ottimo in tutti i bar” ammette. Passioni condivise con il compagno di squadra e di casa Domagoj Boljat, con il quale è arrivato in Puglia in estate dall’RNK Spalato: “I videogames? Ci giochiamo poco, preferiamo vivere la città”.
Sabato sera sarà tempo di affrontare la Fidelis Andria al “Degli Ulivi” nel quattordicesimo turno del girone C. L’attesa per un derby già giocato in estate in Coppa Italia, ma assente nel calcio professionistico dagli anni ’90, è tanta da entrambe le parti. “Dobbiamo continuare su questa strada con la stessa determinazione – è la ricetta di Ivan, lo vogliamo vincere per i nostri tifosi”. Gli stessi che con lui sono stati critici. Per il suo allenatore Zavettieri "la rete arrivata contro il Matera è un potenziale apriscatole. Ero rimasto molto male per i fischi che avevano accolto l'ingresso in campo di Ivan, vorrei che vengano a vedere con che intensità si allena”. Già, Jovanovic nel fisico ricorda un combattente come Mario Mandzukic, croato come lui. Il suo idolo però è “Edin Dzeko, credo non ci siano attaccanti completi come lui: lo studio con attenzione”. Attenzione e ambizione: “Quanti gol a fine stagione? 15”. La strada è tanta, ma con il mare all’orizzonte e il caffè italiano per Ivan da Spalato sarà più facile.