"Con l’Italia pochi contatti, ma ho ancora i segni di una gomitata di Aldo Serena in Inter-Trabzon della coppa Uefa 1983-84". Due campionati di fila con il Besiktas per Senol Gunes, che adesso punta a sorprendere in Champions. Ma per far parte del team del sessantacinquenne turco bisogna rigare dritti...
"Balotelli? Non lo conosco personalmente, ma ho parecchi amici in Francia e ho avuto informazioni negative sul suo comportamento" - si legge nelle pagine di Extratime - "Quindi non ho voluto che fosse preso. Per me l’attitudine è importante, il talento da solo non basta. Mi hanno detto che poteva creare problemi, anche nella sua vita fuori da campo. A Quaresma qui abbiamo dato una possibilità, rischiando, e da quando è tornato è stato perfetto. Ha anche smesso di arrabbiarsi tutte le volte che lo sostituisco. Magari con Balotelli sarebbe andata così, ma non volevo quel tipo di giocatore. È già abbastanza difficile creare una chimica di squadra".
Anche Medel è stato vittima della severità di Gunes : "Non era pronto per una sostituzione, quando l’ho chiamato non è stato abbastanza veloce. Voglio gente che entri in campo con fame. Ma poi abbiamo avuto un colloquio costruttivo. Io lavoro per il bene della squadra, devo prendere decisioni. Pepe? Quando lo vedevo nei Clasicos non mi piaceva, sempre sporco e cattivo, ma qui è un angelo: un esempio per tutti. Avere veterani che lavorano come ragazzini è la nostra arma in più. Proviamo a vincere con uomini di esperienza, anche se ritengo che la priorità dei club turchi dovrebbe essere quella di far crescere talenti locali. Lione e Monaco lo fanno, e sono competitive. Il Monaco può comprare Keita per il futuro, qui ti accusano di spendere troppo e se compri Negredo e poi gioca Tosun ti dicono che hai sbagliato acquisto".
In Champions idee chiare per gli ottavi: "Se dovessi scegliere un'italiana prendo il Napoli, li conosciamo bene, sono nostri amici. I tre davanti sono ottimi, ma… Preferisco evitare la Juve, anche se ha qualche problema quest’anno, dopo tanti trofei. A volte il successo è il tuo vero avversario". L'intervista completa sulle pagine di Extratime.