Quattro anni passati a Firenze, quanto basta per avere questa città nel cuore: "Perché la Fiorentina è stata il mio primo grande amore, senza nulla togliere alle altre squadre in cui ho giocato". A dirlo è Daniel Bertoni, che entra ufficialmente nella Hall Of Fame Viola, giunta alla sua settimana edizione: "Ho dato tanto per questa squadra. In questo momento sono nervoso come lo ero alla mia prima partita - scherza - il ricordo più brutto? Quando abbiamo perso lo Scudetto. L'ho sempre sfiorato. Lo potevo vincere con la Roma o il Verona, ma non accettai le loro offerte. A Napoli andai via per motivi personali. Qui l'ho perso all'ultima giornata, con quel gol valido nostro annullato contro il Cagliari e il rigore inesistente fischiato alla Juve con il Catanzaro".
Poi il discorso cade sull'attualità, partendo dal caos della sua Argentina e dagli scontri prima di River-Boca: "Quello che è successo è una vergogna mondiale - continua - dobbiamo cambiare molto, non solo nel calcio. Superclasico a Genova? Se non possiamo fare neanche una partita di calcio, andiamo via tutti noi in Argentina, perché non è possibile che non ci si faccia".
Sabato a Firenze arriva la Juve di Cristiano Ronaldo: "Lui meglio di Maradona? Ha scelto di giocare per la squadra più forte. Diego ha fatto sognare Napoli, rendendola la migliore".Già, sognare. Quello che la Fiorentina deve cercare di far fare ai suoi tifosi contro i bianconeri: "I ragazzi devono avere fiducia in se stessi. Quelli bianconeri sono pur sempre uomini. Al Franchi in più ci sarà il pubblico: sarà o matar o morir".
Chiosa finale su Simeone e Pezzella:
"Giovanni è un gran goleador, bisogna sostenerlo perché ha tutto per
fare tanti gol. Adesso non gli arrivano palloni ed è difficile.
Pezzella? Non sarà come Passarella, ma deve far parte della nuova
Argentina. Non voglio nessuno dei "vecchi"'in Nazionale. L'unico che può
decidere è Messi, gli altri no".