Una diretta Facebook sul canale del club. Novantacinque televisioni collegate e centoventi giornalisti presenti in sala, molti dei quali in piedi. Non c’era posto per tutti. Tanti hanno alzato la mano, hanno chiesto la parola, si sono candidati per una domanda. Che poi si trasformava puntualmente in una vera e propria raffica di quesiti, magari tre o quattro al colpo (e al secondo) giusto per sfruttare a pieno l’occasione. Ma alla fine pochi ci sono riusciti per davvero, al massimo i colleghi più conosciuti e stimati dall'ambiente, anche perché più di 20 minuti non poteva durare, la conferenza di Cristiano Ronaldo. LA conferenza, in maiuscolo. O ‘rueda de prensa’ alla spagnola. La più attesa perché del più forte di tutti (Messi permettendo) nonostante le ultime gare del portoghese non siano state così esaltanti. Ma ‘Cris’ - come lo chiama tutta Madrid, Florentino Perez compreso - se n’è fregato altamente delle polemiche. Ha parlato schietto e pensato solo al presente: “Gli occhi di mia mamma brillano così tanto che riesco a concentrarmi solo su questo giorno davvero speciale. Io sono abituato a far gol, normale che se non ne faccio ci resti male. Ma sono solo momenti. So che da domani, tra due settimane o un mese, Cristiano Ronaldo tornerà a metterci la faccia e fare gol”.
Occhiale nero, all’ultima moda. E giacchetta con una cerniera vistosa piazzata sul fianco sinistro. Stile. Mamma Maria Dolores davanti a lui, in prima fila. Lì vicino anche Jorge Mendes, l’agente. Non poteva mancare certo oggi, nel giorno del rinnovo (fino al 2021, a 23 milioni a stagione) del suo cavallo più pregiato, della sua punta di diamante. Assente giustificato il piccolo ‘Cris’. "Mio figlio non è qui perché si trova a scuola ma sarà sicuramente felice per suo papà” ha risposto il portoghese. Che prima di iniziare il suo vero discorso ha sorseggiato un bicchiere d’acqua. Per schiarire la gola. Per rompere un’emozione nemmeno così vistosa. Tanto, che volete che sia per uno come lui. Abituato. Parte forte. E schianta i detrattori. “Il calcio non ha memoria. Però tu si che ce l’hai, Presidente. Il Real Madrid ce l’ha”. Merengues che lo hanno presentato come nuovo giocatore davanti a tutto un Bernabeu nel luglio del 2009 e già allora 'sapevamo di aver preso un giocatore unico' ha rivelato il numero uno dei blancos. L'attaccante poi continua, ambizioso qual è. “Quello che farò nei prossimi cinque sarà lo stesso che ho fatto nei cinque precedenti”. Quando gli elencano gol e trofei conquistati nel Real fino ad ora, ammette: “Non mi aspettavo questi numeri in così poco tempo. Impressionanti”. Al nome (e ricordo) di Di Stefano, si emoziona visibilmente: “Mi diceva sempre ‘continua così che sei il più grande’ e questo non lo dimenticherò mai”. Gli chiedono di scegliere solo un momento tra i tanti, Cristiano si prende tutta l’ultima stagione. “La Champions. L’Europeo. Il nuovo contratto”. Il Pallone d'oro? "Non sarà una mia decisione, posso solo dire di essere molto tranquillo". E sicuro. Via di applausi, da parte di tutta la sala. Perché Cristiano non è solo un fenomeno in campo ma anche vero e proprio cannibale mediatico. Senza limiti. Ah, a proposito. "Questo non sarà il mio ultimo contratto eh!". C'è da credergli. E' la promessa di un campione.