Mano aperta, cinque dita sulla fronte. Sorrisone. Sincero, spensierato, vero. Quello di chi ha appena segnato un rigore al 90esimo. Poi via, sotto la curva. Esultanze strane, Ventura lo imita e tutti se la ridono. Sembra un…gallo! Sì, sì. Ma da sempre eh: “Nacque tutto da un suo amico, esultava già così”. Galletto sì, Andrea Belotti. Per la prima volta in doppia cifra in Serie A. 10 reti fin qui, l'ultima al Bologna. Ben 9, poi, dall’arrivo di Immobile a gennaio: “Sicuramente è un attaccante che favorisce le sue caratteristiche” racconta Alessio Pala su GianlucaDiMarzio.com, ex allenatore del "Gallo" all'Albinoleffe.
Al tempo era il “suo” Belottino: “Si merita tutto quello che ha avuto, è un predestinato. Poi ha sempre segnato, ha il gol nel sangue”. I più belli? “Contro il Trapani di Boscaglia, spettacolare! Poi anche contro la Cremonese, il Cuneo, la Feralpisalò, il San Marino”. Debutto in B contro il Livorno nel 2012, subito in rete. Cambio allenatore, via Salvioni e dentro Pala. Prima partita, gol. Il resto è storia: “Contro la Juve Stabia sì. Pronti, via, rete! Ha sempre avuto una grande voglia di allenarsi, negli anni è migliorato”. Palermo, ora il Torino, Destro, sinistro, di testa. In tutti i modi. Mano sulla fronte, routine. Il nuovo Pippo Inzaghi: “Hanno caratteristiche diverse, Andrea è un giocatore molto forte fisicamente. Certo, segna in tutti i modi. Penso siano diversi però, forse Belotti è più dotato dal punto di vista atletico”.
Qualità? “Varie, innanzitutto è molto resistente. In partita aumentano le fatiche col passare dei minuti, lui le sente di meno. E’ sempre al posto giusto al momento giusto, in allenamento non si tira mai indietro. Non dimentichiamoci che è un '93”. E infila l’aneddoto: “Andava fuori con le nazionali giovanili, appena tornava iniziava subito ad allenarsi”. Gli inizi a centrocampo? Non proprio: “Era più un esterno d’attacco, con me ha iniziato a giocare da punta”. Fino all’esplosione in Lega Pro nel 2013: “Era in dubbio all’Albinoleffe sai? Era un po’ goffo, non rubava l’occhio a livello estetico. E’ maturato tardi, ma oggi si merita tutto. Sta ricevendo il giusto premio per quello che ha fatto”. Fatica, sudore. Lacrime. Esatto sì. Il motivo? Ce lo svela Pala: “Mi ricordo la prima volta che venne chiamato in Nazionale U19. Noi giocavamo ad Udine con la Primavera, vincemmo e lui segnò (ovviamente!). Al ritorno si cambiò la tuta, indosso quella della Nazionale. Era in treno e se ne andò piangendo”. Emozionato il Gallo: “Lo proposi ad Evani, all’epoca allenatore dell’U19. Gli dissi che per me avrebbe meritato una chance, lui mi ascoltò e lo convocò”.
Pala-Belotti, qualche incomprensione tra i due, poi risolta: “Una volta giocammo in casa contro la Feralpì e finì 1-1. Lui segnò il vantaggio, poi l’azione successiva sbagliò davanti al portiere e mi infuriai, esagerando. In sala stampa dissi che non sapeva giocare a pallone, che avrebbe dovuto passare la palla a chi era meglio piazzato, metterla in mezzo. Belotti rimase zitto, non disse nulla. Rispose sul campo segnando 12 reti”. Exploit. “Quell’anno vennero tanti osservatori a vederlo”. Retroscena di mercato in arrivo: “Durante un incontro a Coverciano parlai con Mandorlini, all’epoca allenatore del Verona. Glielo feci notare. Poi anche ad Antonio Comi (ora dg del Torino ndr). E anche all’Atalanta, dove ho allenato tanti anni nelle giovanili. Aveva le potenzialità giuste".
Profeta Alessio, ora felice per il Belotti: “Sono contento che stia facendo bene, così come altri miei ex giocatori che ora giocano in Serie A. Vedi Pazzini, Montolivo, Bonaventura, Capelli”. Pensieri, ricordi. Fino all’ultimo aneddoto, tra le risate: “All’Albinoleffe, ai tempi della Primavera, era molto amico di Davide Ondei (oggi alla Grumellese in Serie D ndr). Mi ricordo che lo prendeva in giro perché si presentava agli allenamenti con una macchina bruttissima! E’ sempre stato umile, semplice. Anche la famiglia era così, lo seguiva molto”. Gol, gol, gol. Fino alla Serie A, finalmente in doppia cifra. 10 squilli, le cinque dita. Sorrisone. Come canta il gallo Belotti.