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Data: 21/12/2016 -

Bayern-Leipzig, i Bernardo 'contro': "Mio figlio mi ha sorpreso e stasera possono anche vincere"

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Bruno Fernandes Da Silva, in arte Bernardo. Se lo ricordano in pochi, ma a suo modo ha segnato una piccola porzione della storia del calcio tedesco: è stato uno dei primissimi brasiliani ad aver varcato il confine dopo la caduta del Muro, in un periodo decisamente non semplice per gli stranieri; il primo del Bayern Monaco, arrivato insieme a Mazinho. È papà di Bernardo Fernandes Da Silva Junior, uno dei giovani più in vista del calcio europeo. Esterno classe 1995 del RB Leipzig, squadra rivelazione della Bundesliga che proprio stasera giocherà contro i bavaresi, in una sfida che vale il titolo di campione d'inverno.

Una partita della partita per i Bernardos, che condividono una storia simile e - ovviamente - lo stesso sangue. "Ero più agitato settimana scorsa - racconta in esclusiva a www.GianlucaDiMarzio.com Bernardo "Senior" - perchè mio figlio tornava da un'operazione al menisco e sei settimane di stop. Ero nervoso, non sapevo come il ginocchio poteva rispondere e come lui poteva riprendersi. Oggi invece sono tranquillo, perchè non possiamo che essere contenti di tutto quello che è successo finora. Bisogna solo ringraziare dio per un inizio di stagione così e anche se il Leipzig prenderà 15 gol dal Bayern faremo festa lo stesso (ride). Non succederà, ma giuro che festeggeremo comunque".

Un inizio di stagione incredibile quello di Bernardo Jr, che ad appena 21 anni si è già preso la titolarità, nonostante sia arrivato in Europa appena un anno fa, quando lo comprò il Red Bull Salzburg: "Non mi aspettavo sarebbe arrivato così presto a giocare in Bundesliga tedesca, ma comunque gli ho sempre detto che doveva ambire ad alzare ogni giorno il livello. In Austria il campionato non è così competitivo e lo spronavo a fare di più, perchè solo in questo modo poteva essere notato da club più importanti. Non è un caso che il suo meglio lo ha dato nei preliminari di Champions League, dopo il quale alla porta si sono presentate ben tre squadre. Per me è stata una grande sorpresa, in ogni caso".

Un ragazzo che ha ripercorso le orme del padre, che nel lontano 1991 aveva vestito per quattro partite - non senza difficoltà - la maglia del Bayern, oggi sua avversaria: "Sono arrivato in un'epoca diversa, un anno dopo la caduta del Muro. C'era tanto razzismo, oggettivamente non era facile adattarsi. Quando hanno chiamato mio figlio in Germania è stato per me un onore, soprattutto perchè conoscevo il progetto del RB Leipzig e chi dirige tutto, Ralf Rangnick. Lui è un vero professionista, anche prima all'Hoffenheim è stato quello che ha portato il maggior numero di brasiliani in Europa (Luiz Gustavo, Diego e Firmino tra gli altri, ndr). Sapevo che dove è ora sarebbe potuto crescere al meglio. Oggi l'RB è una squadra ricca di giovani interessanti, che non ha paura di giocare in trasferta anche in stadi ricchi di storia. Penso stasera potrebbero anche vincere, ma il Bayern ha un qualcosa in più che rende tutto ancora più interessante".





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