Inter-Juventus, l'attesa è finita. Tra i tanti appassionati collegati da tutto il mondo per seguire il "derby d'Italia" ci sarà anche Edgardo Bauza, il ct dell'Argentina. Il motivo è facile da intuire e lo spiega lo stesso Bauza attraverso la La Gazzetta dello Sport:
"Abbiamo compilato una lista di sessanta giocatori e a San Siro ce ne sono quattro. Ovviamente per noi la gara non riveste la stessa rilevanza che ha per voi ma è una gran bella sfida che osserveremo con uno sguardo interessato alla prestazione degli argentini. Senza dimenticare che l’analisi della gara dei “nostri” viene condizionata dal contesto, che è importantissimo. Questo è un Clasico del calcio mondiale e il giudizio del singolo viene condizionato dalla sfida. Mi sarebbe piaciuto venire a San Siro, ma devo andare in Perù. Verrò in Europa a metà ottobre".
L'Inter non si presenta da favorita: "In Europa League i nerazzurri non hanno giocato con la squadra migliore. E in partite tanto importanti come quella di oggi, con tanta storia, ogni squadra dà il meglio di sé. La forma del momento viene in qualche modo neutralizzata dalla grandezza della gara, le distanze si riducono per fattori emotivi e ambientali. Poi è chiaro che la Juve nonostante i diversi cambi fatti quest’estate ha maggiori possibilità d’imporsi. Dalla cintola in su ha uomini in grado di rompere l’equilibrio della gara e dietro è molto solida. Anche se Higuain non è ancora nella forma strepitosa a cui è arrivato lo scorso anno si sta imponendo ugualmente e può essere decisivo. Darà tanto alla Juve. Mi aspetto una partita chiusa, molto combattuta e complessa a livello tattico. Chi riuscirà a segnare per primo avrà un vantaggio enorme, forse decisivo".
Higuain vale 90 milioni? "Sui soldi non ho nulla da dire. Quando uno paga un prezzo è per qualcosa che vale quel prezzo, nessuno regala nulla. La passata stagione di Higuain nel Napoli è stata straordinaria. Ora è in un processo di adattamento a un nuovo club, a nuovi compagni. Sono sicuro che darà grandi frutti alla Juventus. Sono sicuro che appena finirà di “sistemarsi” nella squadra, darà alla Juve ciò che cerca in Europa. È solo una questione di tempo. L’accoppiata con Dybala ha tutte le possibilità di essere molto molto buona. Credo che Higuain finirà per essere il goleador della squadra e potrà essere decisivo anche in Europa, le condizioni per farlo le ha".
Dybala? Grande stima per la "Joya": "Un giocatore esplosivo. Un giocatore differente, superiore alla media. Rapidissimo negli ultimi 20 metri del campo e con grandi capacità di far gol. Negli ultimi due anni è migliorato in maniera costante. Mi sorprende come riesca ad imporsi nonostante un fisico non bestiale. Si poteva pensare che un tipo che pesa poco più di 60 chili avrebbe avuto difficoltà a giocare in Italia, invece no. Al contrario: trova sempre la giocata, il modo per rompere l’equilibrio. Il suo 2016 è stato sinceramente eccezionale. E’ un giovane che può migliorare ancora molto, nonostante sia già alla Juve, in nazionale e consacrato a livello internazionale. E questa è la sua grande forza, il fatto che possa crescere ancora nonostante il gran livello già raggiunto. Se troverà spazio con l’Argentina? Chiaro, nessun dubbio".
Mauro Icardi è candidato a un posto nella "Selecion": "E’ uno dei giocatori che stiamo seguendo, fa parte del gruppo di 60 che ho citato prima. La mia fortuna, e la sfortuna di Mauro, è che in quella posizione ho 4-5 uomini di ottimo livello. È un giocatore esplosivo, ha il gol facile e pur essendo ancora giovane e già capitano dell’Inter, cosa che testimonia una grande personalità. In qualsiasi momento potrà esser chiamato in nazionale. Quando abbiamo fatto la nostra lista di selezionabili il nome di Icardi è entrato senza problemi. Vita fuori dal campo? Ognuno di noi ha i suoi problemi. A me interessa solo l’aspetto sportivo, ovvero il rendimento di Icardi con l’Inter. Sarà giudicato solo per questo, e per niente altro. Non ci sono divieti o pareri negativi. Conta solo l’aspetto calcistico. Il giorno che sarà chiamato dovrà adattarsi al nostro regime di allenamento, nulla di più".
E Leo Messi? "Con Messi non c’è nulla di complicato, al contrario. Leo semplifica tantissimo le cose, tanto in campo come fuori. Quando mi è stata assegnata la nazionale sono andato a parlare con lui e le assicuro che è un piacere discutere di calcio con Leo. Ne sa tantissimo. Ora come noi è concentrato solo sul prossimo obiettivo: ottenere la qualificazione al Mondiale. La gente qui lo ama tantissimo, non aspettano altro che vederlo giocare con la nazionale. È circondato da un affetto enorme. Il resto sono solo sciocchezze".