Non si sono fatte attendere le reazioni della piazza alla penalizzazione di due punti comminata al Bari per mano del Tribunale Federale Nazionale dopo il deferimento a carico della società biancorossa per i ritardi nei pagamenti dei contributi Inps e Irpef nel bimestre gennaio-febbraio 2018. Una sanzione che ha provocato la discesa dei pugliesi in settima posizione, con Galano e compagni costretti a giocare il preliminare playoff in trasferta a Cittadella, con un solo risultato a disposizione nei 120 minuti: la vittoria. Nella notte in alcune zone della città, soprattutto quelle nei pressi dello stadio San Nicola, sono comparsi striscioni di protesta contro la società e il presidente Cosmo Giancaspro, quest’ultimo inibito per 3 mesi.
“Bari merita rispetto” il concetto più rimarcato negli striscioni, privi di firma. Mentre il gruppo a disposizione di Fabio Grosso prosegue i lavori in vista della partita in programma domenica 3 giugno alle 18.30, la società prepara il ricorso in appello, in calendario nella mattinata di venerdì. Il legale del club biancorosso, Mattia Grassani, ha espresso fiducia in merito: “Grassani. Questo il suo commento dopo la decisione sfavorevole per il Bari: “La sentenza ci lascia molto amareggiati perché rispecchia integralmente la tesi della Procura Federale, senza badare sufficientemente alle ragioni palesate dal Bari, ma siamo fiduciosi sulla possibilità di ribaltare il verdetto espresso in primo grado”.
E domani alle 12 in conferenza stampa parlerà il presidente Giancaspro. Obiettivo: fare chiarezza. Quello che la città chiede prima del ritorno nei playoff, assenti sulla ruota di Bari dal 2016.