I suoi propositi sono contenuti tra le righe del suo contratto: prestito dal Bologna con obbligo di riscatto in caso di promozione. “Sono qui per salire in A con il Bari”. Marios Oikonomou, centrale greco classe 1992 arrivato in Puglia dopo una prima parte di stagione avara di emozioni con la SPAL ( 6 presenze e un feeling mai sbocciato) ne è certo: nella massima serie potrà tornarci tra sei mesi. “A patto di migliorare partita dopo partita – spiega in sede di presentazione - e credo ci sia la possibilità: ho visto un gruppo di bravi ragazzi, brave persone, e questo è molto importante. A Ferrara sono partito titolare alla prima contro la Lazio, poi mi sono stirato il retto femorale della gamba sinistra e ho avuto meno spazio”. Per accettare Bari ha detto no a “proposte dall’Italia e dall’estero”. Decisivo è stato Sean Sogliano: “Mi ha convinto il direttore – il manifesto di Marios - Sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Conoscevo già dai tempi di Bologna Morleo, Brienza e Improta, ho giocato contro Floro Flores. Lui è un bomber, non puoi mai mollarlo”.
Un colosso per una difesa che annovera anche Diakitè, Gyomber e Marrone: concorrenza elevata che Oikonomou non teme. “Ogni difensore si adatta al modulo, io posso giocare a tre o a quattro, non cambia molto”. L’essenziale è giocare, per il Bari e per trovare spazio in Nazionale: “La Grecia si è fermata contro la Croazia, io ho davanti a me colonne come Manolas e Sokratis, ma spero di fare parte ancora del gruppo”. Dal Ct al nuovo allenatore il passo è breve: “Tutti conoscevamo il Fabio Grosso calciatore, ma da allenatore mi ha colpito – ammette – c’è uno staff molto preparato, che cura ogni dettaglio”. In difesa ha la fama di duro, ma a colpire Oikonomou è stato l’ambiente: “L’impatto è stato molto positivo e non mi aspettavo così tanti messaggi di accoglienza sui social. Ora bisogna fare il massimo per andare avanti”. Una ricetta presa dai tempi di Bologna, stagione 2014/2015. “Gli ingredienti per vincere sono cinismo e continuità, in B può succedere davvero di tutto”. Sulle spalle avrà il numero 5 (“Voglio cambiare pagina, il mio cognome ora è il Bari”), a sostenerlo un tifo che lo ha sempre impressionato: “Ricordo i tanti tifosi del Bari presenti al Dall’Ara tre anni fa. Sentivamo i cori dal tunnel degli spogliatoi ed eravamo certi che si trattasse di quelli del Bologna. Poi abbiamo scoperto, quando entrammo in campo per il riscaldamento, che erano quelli del Bari”. Ripartirà dall’Emilia Romagna, sabato sera a Cesena, con una garanzia: “Sono pronto, mi sono allenato sempre e non ho fatto le vacanze per questo”.
Nel pacchetto di difensori a disposizione di Fabio Grosso c’è anche Alan Empereur, 23enne brasiliano arrivato a Bari in prestito con diritto di riscatto: “Voglio cancellare gli ultimi cinque mesi a Foggia, un infortunio mi ha condizionato – le sue prime parole da calciatore biancorosso – ora sto bene e mi manca solo il ritmo partita”. 120 chilometri lungo la strada statale 16bis per ripartire: “L’impatto con la squadra è stato buono – garantisce - ho trovato un grande gruppo di uomini. Bella anche la città, non ho avuto modo di scoprirla finora”. Sei presenze con il Foggia nella prima parte di stagione, con ricaduta proprio nel derby del San Nicola dello scorso 26 novembre: “E’ stata una partita emozionante, con una curva da brividi” ricorda e rilancia: “Se segno nel derby? Esulto”.