Dal Partenio-Lombardi al “San Nicola”, 190 giorni dopo. Tanto tempo è passato dall’ultima apparizione su un campo da calcio di Stefano Sabelli. Il laterale difensivo romano classe 1993 è la principale novità nell’elenco dei convocati del Bari che domani sera ospiterà il Pescara nel posticipo della 14esima giornata del campionato di Serie B. Un ritorno inatteso, che anticipa di qualche settimana le tappe previste dopo il crack al legamento crociato anteriore del ginocchio destro rimediato il 6 maggio nel finale di primo tempo di Avellino-Bari 1-1. Un movimento controtempo, torsione della gamba e urla che non avevano lasciato spazio a dubbi: un brutto stop per il 24enne cresciuto nel settore giovanile della Roma, a Bari dal 2011 con breve intermezzo al Carpi due anni fa.
Ora, dopo mesi di riabilitazione tra Villa Stuart e Bari e alcuni intensi allenamenti con il resto del gruppo, Sabelli torna arruolabile: “Non ha un grande minutaggio nelle gambe ma è convocato” ha detto di lui il suo allenatore Fabio Grosso, che alla sfida arriva con una difesa in emergenza: i padroni di casa nel reparto arretrato faranno a meno di Capradossi, D’Elia, Morleo e Marrone, oltre che di Basha in mezzo al campo, e devono fare i conti anche con gli acciacchi di Cassani e Brienza. Dati ai quali sommare un Gyomber fresco di rientro dall’impegno con la Nazionale slovacca. “Credo tanto nella forza del gruppo, in questo momento di difficoltà dobbiamo avere la forza di sapere fare una partita di cuore” il mantra del Campione del Mondo nel 2006. Anche a Pescara non mancano le assenze: certe quelle di Bovo e Balzano, infortunato, out anche i nazionali Capone e Benali oltre allo squalificato Coda. Ci sarà il baby Del Sole, che potrebbe scendere in campo dal primo minuto ed è in ballottaggio con Baez.
A Sabelli, che a Bari ha trovato stabilità dentro e fuori dal campo, il compito di avviare la risalita e conquistare una maglia da titolare nel tempo. La concorrenza è agguerrita: a destra ci sono anche la fisicità di Fiamozzi e l’esplosività di Djavan Anderson, mentre la gioventù di Scalera raramente è stata presa in considerazione dll’allenatore biancorosso. “Indietro non si può tornare e quindi bisogna guardare sempre e solo avanti, con l'aiuto delle persone che mi stanno vicino e che mi vogliono bene –scriveva il difensore numero 23 pochi giorni dopo il ko al ginocchio- con l'augurio di tornare prima possibile, più forte di prima”. Una missione che riparte dal Pescara, contro quello Zdenek Zeman già incrociato dalle parti di Trigoria.