Ha rotto un silenzio che con la stampa durava dal 3 giugno, data di Cittadella-Bari 2-2, pareggio che aveva estromesso i biancorossi dalla corsa alla serie A, e lo ha fatto con una nota inviata a diversi quotidiani nazionali. Fabio Grosso, da poche ore nuovo allenatore dell'Hellas Verona, ha salutato Bari con poche ma intense righe, figlie di un rapporto durato un anno esatto. Il 21 giugno 2017 aveva firmato con il club biancorosso, dando il via alla sua prima avventura su una panchina 'pro', e 365 giorni dopo è stato annunciato dal suo nuovo club. “Grazie Bari. Andare e non dimenticare” è l'incipit della lettera, nella quale non è menzionata la società biancorossa. “La Bari" non è stata solo una squadra da allenare, ma ha richiesto confronto, integrazione e fusione quotidiana – spiega Grosso - non ho mai desiderato piacere a tutti, ma ho fatto il possibile per far emergere un'identità di squadra e creare un gruppo solido, compatto e coeso di cui i baresi potessero essere fieri, al di là dei risultati tecnici. Un'identità frutto dei talenti e dell'impegno di tutti, staff e giocatori”.
Sotto la guida dell'eroe di Berlino 2006, il Bari ha ottenuto sul campo 67 punti e la sesta posizione, diventati poi 65 con retrocessione al settimo posto per effetto della sentenza del Tribunale Federale Nazionale per effetto dei riscontrati ritardi nei pagamenti di stipendi e contributi. “E' stata una bella sfida e ho lavorato mettendoci tutto me stesso – ricorda Grosso - con rispetto, passione, orgoglio e discrezione”. Un rapporto intenso, avviato con grande entusiasmo, calato negli ultimi due mesi di campionato complice un feeling lentamente incrinato con parte dell'ambiente. “Ringrazio questa città che mi ha accolto e tutti coloro che con me hanno vissuto quest'avventura. Pronto per una nuova sfida e arricchito dalle esperienze e difficoltà superate, auguro alla città dei Bari solo il meglio. Con affetto”.