"Con il Livorno ci sono stati degli abboccamenti, poi non è successo nulla. E ora sono a Bari, e penso solo al bene del Bari. Ora ci prepariamo a giocare una partita complicata, contro un forte avversario che poco c'entra con la sua classifica. Hanno cambiato spesso allenatore e forse stanno pagando questo". Non è una partita da ex quella in programma domani alle 15 al "Picchi" tra Livorno e Bari, ma per Andrea Camplone quello in terra toscana è un crocevia fondamentale in chiave-playoff: i biancorossi ci arrivano da terzi in classifica, alla pari con Cesena, Spezia e Novara, reduci dal pari a reti bianche contro i romagnoli e da 10 punti in quattro partite. "Ora ci attendono quattro partite contro formazioni a caccia di punti, come Livorno, Como, Ascoli e Modena: le formazioni in lotta per la salvezza in questa fase del campionato sono i peggiori avversari. Dobbiamo affrontare le partite una alla volta. Sappiamo che sono pericolanti e hanno bisogno di punti, ma non sono scarsi. Nessuna squadra di B è scarsa. Non possiamo permetterci un atteggiamento sbagliato. Noi dobbiamo andare lì e giocare la nostra partita, non la loro. Basta una piccola scintilla per dare coraggio agli avversari. A noi un pareggio servirebbe per dare continuità, per loro sarebbe totalmente inutile".
Saranno ventuno gli uomini a disposizione del tecnico pescarese: ancora assenti Cissokho, Gentsoglou, Minala e Di Noia, ai quali si somma Boateng. Il dubbio riguarda Defendi, Valiani e Donkor, con due maglie a disposizione per tre uomini, ma il messaggio di Camplone è chiaro: "Non dobbiamo sbagliare approccio. Il Bari ha qualità e dopo le ultime partite c’è più autostima. Spero sia una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, Spero che il Livorno giochi a viso aperto, così si apre e può consentirci di sfruttare le nostre carte. Dobbiamo affrontare le partite una alla volta". Autostima e sicurezza sono le parole chiave: "Ora sta a noi dimostrare quanto valiamo, la squadra non deve voler strafare. Il gol? Una partita a reti bianche ci può stare, ma non abbiamo subito gol e questo era anche importante". Sgomberata dal campo con una battuta la possibile trattativa in atto per l'acquisto di una quota del pacchetto azionario biancorosso da parte del tycoon malese Datò mr Ahmad Noordin: "Sono questioni della società, noi ne sentiamo parlare e basta. Tigri della Malesia? Ok, ma ricordiamoci che fino a qualche giorno fa si parlava di venti cinesi e ci attriuibivano gli occhi a mandorla...".
Luca Guerra