Madrid seduce, Barcellona diverte. “Lo grande” della Capital può anche toglierti il respiro: una Gran Via che sembra NYC, l’imponenza raffinata di un Palacio Real ma senza reali dentro. La playa di Barcellona ti lascia direttamente… in costume! Pantaloncino, scarpe da ginnastica e due occhi decisamente più grandi della pancia: pesce fresco, insalate e fricandò in tavola. Prelibatezze. E Madrid? Cucina poco mediterranea ma tanto ’spagnola’ a suon di tapas, canitas e cafes. La specialità della casa però non è così facile da digerire: cocido. Ergo: stufato. Ma quando lo mangi t'ingozzi, stufarti proprio no.
La Boqueria di Barcellona oppure il Mercado de San Miguel di Madrid? Il triangolo tutto arte e cultura madrileno - Prado, Reina Sofia, Thyssen - oppure il Museu (ah, da notare la -u finale: altra differenza è la lingua, catalano contro castigliano) Picasso de Barcelona? Ps: il Guernica si trova nella Capital. "Se Messi fosse un architetto, chi sarebbe?". Risponde Ivan Rakitic. "Gaudí, Herzog & De Meuron, Foster, il minimalismo di Mies van der Rohe. Messi sarebbe la genialità di tutti i geni insieme". Arte allo stato puro. "E tu chi saresti? "Un aiutante. Come lo sono adesso". Ampia scelta, decisioni difficili. Anche se in qualcosa le due realtà si assomigliano, e tanto anche. Una passeggiata al parco: el Retiro e la Ciutadella offrono lo stesso grado di calma, verde, tranquillità. Occhio perché la Rambla invece è solo a Barcellona: fantastica. Più turismo in Catalogna, più studenti erasmus nella Capitale; Disegual e Custo la moda barcelonista, Zara nel centro della Spagna.
Madrid o Barcellona? Barcellona o Madrid? Barcellona più (Real) Madrid in una parola: clásico. Che fino all’inizio della stagione 2011/12 di Liga è stato tra la squadra blanca di Madrid e… l’Athletic Bilbao! Altro che Barcellona. Il motivo è semplice semplice: il classico di Spagna corrisponde alla partita che più volte si è ripetuta nel corso della storia del campionato spagnolo. Ma se dici ‘clásico’ tutto il mondo pensa - e l’ha sempre fatto! - subito a Real e Barcellona, in automatico. Per storia, rivalità, tradizione. Mettiamoci anche la politica perché è verità: tifosi del Barça più di sinistra - vs potere centrale - quelli del Real di destra e filo-accentratori. Ricorso nei libri di scuola: dopo il Golpe di Stato del ’36 e l’inizio della dittatura franchista, il Barcellona aveva preso in mano il vessillo di club simbolo dell’identità catalana, minoranza che si è opposta con forza e attivismo al regime di Franco. Con idee, fatti: non solo scioperi e contestazioni ma anche libri, canzoni, poesie. Persino una… grafica, Pop catalana. Un calciatore simbolo, uomo copertina di ieri: Johan Crujiff. E ricordo che cade dritto a quel febbraio 1974: Real Madrid-Barcellona 0-5. Johan Crujiff uomo copertina anche del (di) domani, di sempre in realtà per quanto dato al calcio. Barcellona-Real, 2 aprile 2016: sarà il primo clásico senza l’olandese che ha cambiato e rivoluzionato la storia del Barcellona. Un clásico con Messi, Suarez, Neymar. Bale, Benzema, Cristiano. Con due grandi - rivali - a confronto come Luis Enrique e Zidane, ex giocatori ora allenatori. Con viaggi nazionali e intercontinentali infrasettimanali ormai alle spalle, con dieci punti tra le due in classifica. Con polemiche, strascichi, periscope e doppi ex. Di Stefano il più dibattuto forse, poi Figo. Con gli occhi del mondo puntati addosso. Con una domanda: Barcellona o Real? Ma solo ed esclusivamente in suo onore: Johan Crujiff. E allora che spettacolo sia.