Il Clásico è un sogno da vivere e un ricordo da custodire. Un momento magico che si prepara a vivere l’atto 255. Barcellona e Real ancora una volta di fronte, sabato 28 ottobre. Riapriamo l’album dei ricordi con le sfide più iconiche dell’ultimo decennio.
Rimonta, contro-rimonta e contro-contro rimonta: accade di tutto al Bernabéu
0-1, 3-2, 3-4. Tutto in una partita. 23 marzo 2014, ventinovesima giornata di Liga. Il duo Benzema-Ronaldo illude i tifosi ma dal 60’ in avanti, l’inerzia della partita vira inspiegabilmente in favore del Barcellona. Messi illumina la notte del Clásico con una tripletta. Vittoria Barça.
Bale il centometrista
“La pelota larga larga larga, la carrera de Gareth que va a ganar, la carrera dentro del área ahi está ahi está. Ah que gol!”. Finale di Copa del Rey del 2014. Gareth Bale segna la rete che regala il trofeo ai blancos, un gol che entra nella storia. Strappo in velocità sulla linea laterale, una corsa che porta con sé il peso di un trasferimento da 100 milioni di euro. Bale come un centometrista alle Olimpiadi: è il momento che i tifosi madridisti stavano aspettando. Il primo grande sussulto di una stagione che lancerà il Madrid sul tetto più alto d’Europa.
Maglia al cielo e onnipotenza: la consacrazione di due leggende
Come in un film. Potremmo dividere queste due partite in Atto I e II. Il file rouge? Una maglia sbandierata al mondo intero come segno di grandezza assoluta. Ma andiamo con ordine. È il 23 aprile 2017: la partita sembra ormai destinata a terminare in parità. Contropiede blaugrana. Tutto il Bernabéu rimane in silenzio, come se ci fosse accorti che di lì a poco qualcosa di speciale sarebbe accaduto, e così è stato. Con il suo mancino, Leo Messi buca Keylor Navas, è 2-3. Si toglie la maglia e la mostra davanti al pubblico ospite. Pochi mesi più tardi, Cristiano Ronaldo si prende la sua rivincita, al Camp Nou. Andata della finale di Supercoppa di Spagna. Il portoghese non vuole essere da meno: pallone sul destro e gol sotto l’incrocio. E come nelle migliori sceneggiature, il nativo di Madeira emula il gesto del suo alter ego, davanti ai tifosi avversari. Si chiude il sipario. I due attori lasciano il palco, dopo due notti da assoluti protagonisti.
Dominio catalano nel segno del ‘pistolero’ Suarez
Uno dei "numeri 9" più determinanti ed eleganti degli ultimi anni. Luis Suarez è l’uomo copertina del Clásico del 28 ottobre 2018. 5-1 blaugrana, pandemonio al Camp Nou. Tripletta e pallone portato a casa: per il pistolero segnare non è mai stato un grosso problema. Cade, così, il falso mito dell’invincibilità madrilena. Perché a volte, per tornare ad essere grandi, è necessario fare i conti con la propria realtà.
L’inizio di una nuova era
È il 24 ottobre 2021. Per la prima volta, dopo dodici anni, il Clásico viene privato delle due stelle polari dell’ultimo decennio calcistico: Messi e CR7. Il primo Barcellona-Real Madrid con i tifosi allo stadio dopo più di un anno a causa della pandemia covid-19.
Da quel momento in poi, nel calcio spagnolo si apre un nuovo ciclo: i protagonisti hanno abdicato in favore della nuova generazione. Perché il calcio, come tutti gli sport, vive di periodi, più o meno gloriosi che siano. Il Real vincerà per 1-2 grazie alle reti di David Alaba e Lucas Vásquez.