Trentasette gol in trentasette presenze. Questo il "mostruoso" ruolino di marcio di Lionel Messi, andato a segno in tutte le competizioni fino ad ora disputate. Il numero 10 del Barcellona non è ancora sazio di trofei, personali e di squadra, le rivali sono avvertite. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, Messi ha raccontato la sua storia: "Mi ricordo da dove vengo, degli sforzi e dei sacrifici che ho dovuto affrontare fin da piccolo" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Sognavo di trionfare grazie al calcio e, alla fine, ce l'ho fatta. Sono passato per momenti difficili, ma ho sempre lavorato duro. Non ho mai smesso di sognare e continuo a farlo anche oggi. Io miglior calciatore della storia? Lo sento spesso, ma preferisco non pensarci troppo. Mi limito a ringraziare e ad essere felice, perché fa sempre piacere quando senti che parlano bene di te. Per il resto, mi concentro unicamente nel cercare di continuare a migliorare, a non fermarmi dove sono arrivato. Ho ancora margini per crescere".
A Messi manca ancora un titolo con l'Argentina: "È un grande obiettivo per me. Considero la Copa America una grande opportunità per riuscire finalmente a sollevare un trofeo anche con la Nazionale. Il mio sogno, però, resta il Mondiale. Fa ancora male pensare a come abbiamo visto sfuggire un possibile successo quando eravamo giunti a un passo dalla vittoria, sia contro la Germania che contro il Cile. È stato davvero doloroso". Suarez e Neymar, gli altri "fenomeni" del trio stellare: "Siamo un buon tridente e la buona relazione che esiste anche fuori dal campo sicuramente aiuta, ma il Barça è molto più dei suoi tre attaccanti. La verità è che c'è un intero spogliatoio che lavora con allegria per ottenere sempre il massimo. La cosa più sorprendente e vedere tanta umiltà e tanta voglia di lavorare anche in chi ha già vinto tutto. La fame è intatta".
Chiusura di carriera in Argentina? "È sempre stato uno dei miei pallini, ma non so se capiterà mai, per cui non posso prometterlo. Le cose cambiano velocemente ed è complicato fare programmi a lungo termine. Dovessi prendere questa decisione, comunque, sarebbe Newell's, nella mia Rosario. La mia squadra da sempre. Quando mi connetto a Instagram e Facebook, i miei social preferiti, il tema è ricorrente. Ma preferisco non fare promesse. Non so proprio cosa succederà".