Fabio Baraldi non ha mai giocato a pallone: la sua dimensione è sempre stata l’acqua, che gli ha addirittura portato un Bronzo nel 2014, agli Europei di pallanuoto. “Quando ero piccolo mio papà allenava i pulcini di una squadra di calcio, ma vedendomi col pallone mi ha persuaso a lasciar perdere. Così ho iniziato nuoto, ma mi mancava quell’agonismo di gruppo che si trova in uno sport di squadra. Ecco perché sono diventato un giocatore di pallanuoto”. Eppure Fabio, una passione per tacchetti e prato, l’ha sempre coltivata, tanto che l’anno scorso aveva rilevato il 60% delle quote del Varese calcio. “È stata un’esperienza” - conclusasi l’estate scorsa per divergenze sulla gestione del club- “da cui ho imparato tanto”. Dopo l’avventura alla guida della squadra lombarda, ha trattato l’acquisizione del Viareggio, senza però convincersi ad andare fino in fondo.
Oggi è tornato in vasca, gioca per il Rari Nantes Crotone, ma la passione per il pallone è sempre più viva e per questo non ha perso la voglia di investire in un nuovo progetto: “Per quello che mi ha dato l’esperienza di Varese, lì tornerei subito. Ricordo ancora con emozione l’ultima partita dei playoff per la lega Pro che perdemmo con il Gozzano. Allo stadio si erano presentati in tantissimi e furono novanta minuti fantastici”. Un cuore ancora biancorosso in parte, ma Fabio ne ha conosciute altre di realtà stimolanti: “Società come il Cesena, il Modena e anche il Catania mi intrigano. Anche lo stesso Crotone, che ho avuto modo di vedere da vicino quando venne a giocare allo Scida la Nazionale U18. E poi il Monza di Berlusconi e Galliani: lavorare accanto ad un imprenditore e un uomo di calcio di tale livello, sarebbe un sogno”.
Le intenzioni ci sono, la voglia di mettersi in gioco anche. Manca solo l’opportunità, anche se in questi giorni ne è arrivata una da un club lombardo. È ancora presto per sbilanciarsi, ma qualora ci fosse un progetto concreto, lo raccoglierà con la stessa rapidità con cui si manda un pallone in porta. Su un prato o in acqua, non fa differenza.