In una partita di calcio la tattica, il gioco di squadra e l’atteggiamento dei giocatori in campo sono importanti. Ma l’obiettivo essenziale resta sempre il gol - conditio sine qua non per poter vincere le partite. E con il gol, naturalmente, arriva anche l'esultanza, uno dei momenti più veri e profondi dei novanta minuti del match. Dalle esultanze escono fuori tutti i sentimenti del mondo: gioia, irriverenza, rabbia, dolore, nostalgia. Ognuno lo fa a proprio piacimento, talvolta in maniera talmente bizzarra da essere indimenticabile.
E' il caso di Kennedy Bakircioglu, trentasettenne attaccante del Hammarby - squadra che milita nel campionato svedese. Dopo aver segnato da oltre trenta metri su punizione, a Kennedy è venuta una sete pazzesca ed esultando si è avvicinato ai tifosi in tribuna sorseggiando una pinta di birra.
Non è nemmeno la prima volta che si assiste a una scena così, chiede a Massimo Maccarone per conferma. Durante Bologna-Empoli del 2015, al momentaneo gol del 2-1 per la squadra toscana, l’attaccante corse in panchina per farsi due sorsi di birra. Impossibile da dimenticare. Quel gesto, spiegò poi Maccarone, era dovuto a una scommessa fatta con dei suoi amici bolognesi nel pub del capoluogo emiliano che a volte Big Mac frequentava.
Volando in Sud America il premio per l’esultanza più stravagante va ad un giocatore del Santa Fe in Colombia, che dopo il gol si è avvolto in un telone pubblicitario a mo' di sushi roll, pronto per essere mangiato. Forse voleva rendere omaggio a Giovane Elber, che fece esattamente la stessa cosa vent’anni fa, dopo aver segnato il gol del 2 a 0 con il suo Bayern monaco contro il Wolfsburg.
Tornando in Italia non possiamo non citare un’esultanza passata alla storia e conservata nella memoria dei posteri. Il selfie del capitano Francesco Totti sotto la propria curva, dopo aver segnato contro la Lazio. Un unicum, mai visto niente del genere prima di allora, specialmente in una partita così importante e tesa. Ma Totti ci ha abituato a giocate spettacolari e inaspettate dentro e fuori dal campo.
Un’esultanza di dubbio gusto che mostrò tutto l’attaccamento e l’amore per la maglia fu quella di Cristiano Lucarelli in un Piacenza-Livorno. Amore esagerato appunto quello del capitano del Livorno, che si trasformò in 'atto carnale' mimato lì, a bordo campo dopo il gol. Infatti Lucarelli si tolse la maglia, la stese a terra e cominciò a farci l’amore. Molti si scandalizzarono, altri si divertirono parecchio, tutti con gli occhi strabuzzati durante quella scena hardcore vietata ai minori.
A volte le esultanze significano vendetta e rivalsa. Come nel caso di Ruud Van Nistelrooy, che dopo aver sbagliato un rigore in Olanda-Andorra viene di fatto sbeffeggiato dal difensore Toni Lima. Dopo qualche minuto, neanche a dirlo, Ruud segna e la prima cosa che fa è andare ad alzare le braccia in modo provocatorio davanti a Lima, che intanto è zitto e a testa bassa. Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Quella di Griezmann stile Fortnite non stupisce più ma non vanno dimenticate nemmeno le corna di Maresca contro il Toro, le varie maschere indossate in più occasioni (da Miccoli a Aubameyang), i 'festeggiamenti stupefacenti' di Robbie Fowler in Everton-Liverpool nel 1999; e poi la testata alla bandierina di Meyler con l'Hull City, il 'vecchietto' Eto'o al Chelsea e Matt Tootle del Notts County che si trasforma in lumaca per qualche secondo. Kennedy Bakircioglu è solo l'ultimo protagonista di una lunga serie.
Riccardo Despali