Ah, l'anagrafe! Nel mondo del calcio si tira spesso in ballo, quando un giocatore non dimostra l'età che ha. Un esercizio dialettico per far capire quanto maturo sembri un giovane o quanto uno più 'anziano' dimostri una freschezza atletica quasi da far invidia ai colleghi con qualche anno in meno.
Ma nella storia di Ronaldo, il 'Fenomeno' brasiliano, l'anagrafe ha più di un ruolo puramente retorico. Oggi viene festeggiato: 40 anni e auguri da parte di chiunque l'abbia vissuto sui campi brasiliani, su quelli di Serie A e di Liga. Peccato che ci siano ancora dubbi intorno alla sua vera data di nascita. 18 o 22 settembre? Secondo i registri di Cascadura, nord di Rio de Janeiro, Ronaldo Luis Nazario de Lima è venuto alla luce il 22 settembre 1976. Nelle pagine di Jorge Caldeira, nel libro 'Ronaldo: glória e drama no futebol globalizado', la ricostruzione invece è un'altra. Si legge della mattina di sabato 18 settembre, quando la madre di Ronaldo fu portata all'ospedale Sao Francisco Xavier. Il parto dunque sarebbe avvenuto nello stesso giorno, peccato che per uno di quei 'casi della vita', il padre di Ronaldo non riuscì a registrare subito all'anagrafe il bambino. Lo fece soltanto quattro giorni dopo, il 22 appunto, e per evitare di pagare una multa a causa di questo ritardo affermò che il figlio era nato in quello stesso giorno. Quel 22 settembre 1976 in cui l'anagrafe ha trovato posto per Ronaldo, il bambino che nel nome porta la gratitudine dei genitori verso il dottor Ronaldo Valente. Ronaldo, che per il fratello, di poco più grande, è subito diventato 'Dadado'.
Quattro giorni che separano queste due realtà di una storia ancora oggi raccontata con il condizionale. Un dubbio, sì, che però si dissolve subito difronte alla sua carriera. Perché i tifosi di Ronaldo lo festeggiano sempre, ripescando tra i ricordi e senza chiedersi se il 22 settembre sia o meno la sua reale data di nascita. Saranno comunque pronti a celebrare, oggi come sempre, semplicemente la nascita di un 'Fenomeno'. Leggenda anche nel calendario.