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Data: 08/12/2023 -

Milan, Pioli: "Quarto posto obiettivo minimo, ma vogliamo fare di più"

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Le parole in conferenza stampa di Stefano Pioli alla vigilia di Atalanta-Milan
Le parole in conferenza stampa di Stefano Pioli alla vigilia di Atalanta-Milan

Il Milan vuole dare seguito alla vittoria dell'ultimo turno di campionato contro il Frosinone. I rossoneri, nella quindicesima giornata di Serie A, saranno impegnati al Gewiss Stadium contro l'Atalanta di Gasperini. Alla vigilia della partita, Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa.

 

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 Atalanta-Milan, le parole di Stefano Pioli

Inizialmente, Pioli ha presentato la partita, spiegando il momento della stagione: "E' ancora tutto aperto in campionato: mancano troppe partite per fare classifiche. Ma dobbiamo trovare sicuramente continuità di risultati: è il nostro obiettivo. Domani abbiamo l'opportunità. L'obiettivo minimo è arrivare tra le prime quattro, ma vogliamo fare qualcosa di più".

 

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Quindi, una considerazione sull'Atalanta: "Sono sempre partite difficili contro di loro. Lotteranno fino alla fine per arrivare tra i quattro posti. E' una squadra completa, ha qualità, presenza e organizzazione". E su De Ketelaere: "Sta giocando in un ruolo più offensivo. Ha qualità, l'anno passato sicuramente gli è servito. Se dovesse giocare dovremmo seguirlo con molta attenzione". Su Gasperini: "Dà una grande identità tattica alle sue squadre, ma non gli ruberei niente: ognuno di noi ha le proprie caratteristiche, ma lo stimo molto"

 

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Questione infortuni: "Per Leao decideremo oggi, ha avuto dei picchi di intensità importanti. Kjaer non ci sarà". Su Jovic: "Non ho dubbi sul suo talento. Deve lavorare ed essere intenso. Questa caratteristica non può venire meno nel calcio moderno". Imbeccato su una questione tattica, Pioli ha fatto notare l'utilità di un mancino tra i centrali: "E' vero, quando Theo ha giocato centrale ha offerto soluzioni differenti, ma anche Tomori aiuta molto da quel punto di vista". E sulla situazione negativa vissuta dalla squadra: "Io non sono né eroe né vittima. In quanto allenatore del Milan ho responsabilità, oneri e onori".



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