Vent'anni di carriera racchiusi in pochi minuti: chissà che emozione proverà Giulio Migliaccio il prossimo 28 maggio. Ultime quattro partite, il film è ai titoli di coda. "Perché smetto? Perché è arrivato il momento giusto" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport -"Questa è una decisione che avevo già preso a inizio anno e sono sereno. Non ho nulla da rimproverarmi perché ho sempre dato il massimo. In partita e in allenamento. Ho ricevuto da parte della famiglia Percassi una splendida dimostrazione di stima e sapere che mi considerano un uomo-Atalanta è una grande gratificazione perché significa che in questi anni insieme mi hanno apprezzato. A settembre farò il corso da ds e, seguendo i consigli di Sartori, imparerò molto. Voglio essere utile a questa società".
Il regalo più bello? Chiudere con l'Atalanta qualificata in Europa: "Sarebbe bellissimo. Abbiamo lo scontro diretto con il Milan in casa, ma se conquisteremo i 3 punti domenica a Udine, per chi ci insegue sarà dura. Possiamo chiudere la stagione alla grande e il merito è di Gasperini che ha inculcato una mentalità vincente nel gruppo. Giocatore chiave? Citarne uno è difficile, ma se posso fare un solo nome dico Remo Freuler. Stravedo per lui perché dà equilibrio alla squadra, sa fare tutto e ha un rendimento incredibile. E’ poco pubblicizzato, come Masiello e Kurtic, ma questi tre sono grandi lavoratori e professionisti eccezionali. Kessie conteso da Roma e Milan? Chi lo prende fa un affare perché Franck è una forza della natura, un 1996 che ha una struttura fisica e una qualità importanti. E’ già pronto per un top club e mi ricorda un po’ Desailly".
Migliaccio non ha mai lottato per lo scudetto: "Ognuno ha quello che si merita e io mi ritengo soddisfatto: 5 anni a Palermo con 300 punti conquistati, 7 all’Atalanta e 1 alla Fiorentina non sono un brutto biglietto da visita". Sul Palermo: "Mi dispiace vederlo in B,perché so quanta passione hanno i palermitani per la loro squadra. A livello societario c’è un po’ di confusione e spero che le cose si sistemino. Il primo Dybala? Un ragazzino che fisicamente non era pronto, ma si intravedeva che sotto sotto c’era un giocatore incredibile. Vincerà il Pallone d’Oro".
L'ultima partita si avvicina: "Sarà un giorno emozionante che condividerò con la famiglia, mia moglie Maria e le mie figlie Giulia e Ilenia. A Bergamo sono molto legato: amo questa città e con la gente c’è un grande feeling". Migliaccio scambiato per Vin Diesel? E' capitato veramente: "Non avete idea... Mi mancano un po’ di muscoli, ma quando vado in vacanza, soprattutto all’estero, mi fermano in parecchi. A volte sto al gioco, ma le mie figlie mi fermano".