Un’altra volta il Liverpool. Un’altra volta l’Atalanta si appresta ad andare contro ogni pronostico. Difficile lo è, impossibile no. E Gasperini lo sa bene. Autore di capitoli storici nella storia della Dea, Gasp è pronto a mettere in mano la penna per scrivere un’altra impresa. Anche stavolta bisognerà sfidare il destino per realizzare quella che probabilmente sarebbe la sua più grande favola sulla panchina nerazzurra.
La gara contro Klopp non sarà una prima volta. Ci sono due precedenti tra le squadre, entrambi nell’annata 2020/21. In quel caso non si trattava né di EL né di fase a eliminazione diretta, ma di gironi di Champions League. Gironi che la Dea riuscì a superare prima di esser sconfitta agli ottavi dal Real Madrid di Zidane. Fu comunque scritta un’altra incredibile pagina di storia dall’Atalanta di Gasp, perchè vincere in casa del Liverpool, all’epoca campione uscente della Premier League, è storicamente qualcosa che riesce a pochi eletti.
Tre anni dopo è ancora Liverpool-Atalanta
Papu Gomez e compagni vendicarono il pesante 0-5 subito al Gewiss Stadium firmato dalla tripletta di Diogo Jota. In Inghilterra i Reds, ridimensionati dal turnover, furono inaspettatamente sconfitti. I nerazzurri compirono un’impresa a cui pochi realmente credevano. Situazione, tra l’altro, non dissimile da quella che si rivede attualmente, con tutti i pronostici a favore degli inglesi. Tre anni fa scesero in campo ben cinque giocatori ancora oggi nella rosa atalantina: Djimsiti, Toloi, De Roon, Hateboer e Miranchuk. I primi quattro giocarono tutti e 90 i minuti, mentre il russo subentrò a Pessina solo all’85’.
Al 60’ Josip Ilicic sbloccò la gara su assist del capitano Gomez e quattro minuti dopo Robin Gosens raddoppiò sul passaggio di Hateboer per il 2-0 finale. La nota certamente più negativa del doppio incontro fu vedere gli spalti vuoti a causa delle restrizioni Covid. La cornice di pubblico bergamasca ha sognato per tanto tempo di vivere esperienze di questo calibro e la fortuna ha voluto che avesse una seconda opportunità. Allo stesso modo, il teatro di Anfield pieno di tifosi potrà essere un’arma in più per il Liverpool che davanti ai propri tifosi riesce sempre a esprimere il suo miglior calcio.
Dopo il sorteggio, anche l’amministratore delegato Luca Percassi ha ricordato la passata doppia sfida con il pubblico assente: “Nel periodo Covid in Champions è stato un dispiacere che il nostro pubblico non abbia potuto vedere dei grandi campioni in campo. Ci siamo rifatti con questa nuova possibilità e la cornice di pubblico sarà meravigliosa come contro lo Sporting”.
L'Atalanta di Gasperini: da ieri a oggi
Il gol di Gosens su assist di Hateboer tre anni fa rappresenta il manifesto del gioco dell’Atalanta di Gasp, con l’asse da ‘quinto a quinto’ in grado di mostrare la capacità collettiva di attaccare con tutti gli uomini a disposizione, compresi gli esterni di difesa. Un gioco ripreso da molte altre squadre nel corso degli ultimi anni ed evolutosi ancor di più: basti pensare al gol dell’Inter a Bologna con il colpo di testa di Bisseck su assist di Bastoni. Oggi la Dea propone un calcio talvolta meno spettacolare, ma certamente più concreto. A centrocampo si è alzato il livello tecnico con Koopmeiners ed Ederson, senza dimenticare il jolly Pasalic, adattabile in tutti i ruoli. Il croato sta imparando gara dopo gara le doti di palleggio dell’ex compagno di reparto di De Roon, cioè Remo Freuler, per sette anni a Bergamo e titolare ad Anfield nello storico 0-2. Il duo Papu-Ilicic oggi è stato sostituito dalla combo Lookman-Scamacca con l’avvicinamento di un centrocampista che occupa la zona della trequarti, affidata il più delle volte a Koopmeiners.
Anfield terreno dolente per le italiane: solo tre vittorie
L’Atalanta si è iscritta a un albo in cui solo altri due club hanno l’onore di ritrovarsi. Sconfiggere il Liverpool in trasferta in Champions League è un compito decisamente arduo e molte squadre ci hanno provato, quasi sempre con scarsi risultati. Non sono poche, infatti, le "spedizioni" partite dal nostro paese direzione Anfield: dalla Juventus nel 2004/05 al Milan nel 2021/22 e ancora, la semifinale di andata della Roma nel 2018 e la sconfitta di misura del Napoli costata l’eliminazione ai gironi nel 2018. Salah e compagni hanno dalla loro parte i numeri, ma le italiane sono state autrici anche di grandi imprese.
La prima memorabile fu ad opera della Fiorentina di Cesare Prandelli. Qualificazione agli ottavi già in tasca eppure tanta voglia di fare bene contro il Liverpool allenato da Benitez. Sotto 1-0 all’intervallo, i viola sono riusciti a rimontare grazie alle reti di Jorgensen prima e di Gilardino al minuto 92. Più vicino a noi nell’arco temporale lo 0-1 dell’Inter di Inzaghi che, reduce dalla sconfitta per 0-2 dell’andata non riuscì a completare la rimonta. La rete fu segnata da Lautaro Martinez, con un destro secco sotto l’incrocio, poco dopo arrivò l’espulsione di Sanchez che complicò i giochi per i nerazzurri. All’Atalanta servirà l’energia mostrata nelle ultime uscite europee, l’esperienza acquisita negli ultimi anni e quel poco di spensieratezza che i ragazzi di Gasperini non hanno mai perso.