Due colori, il nero e l'azzurro. Legati a doppio filo ad una carriera che, in questa stagione, è arrivata ad una svolta. Roberto Gagliardini e l'Atalanta, una storia che va avanti ormai da tanto tempo, da quando nei Pulcini nerazzurri cominciava a dare qualche calcio ad un pallone. In queste due settimane, però, il nero ha lasciato spazio all'azzurro, quello scintillante della Nazionale Italiana: "E' un sogno che si realizza e raggiungerlo con la maglia della squadra con cui sono nato e cresciuto rappresenta una doppia soddisfazione" le parole di Gagliardini rilasciate al sito ufficiale dell'Atalanta.
"Se sono qui, il merito è senza dubbio dell'Atalanta e di Gasperini. In molti si son fatti sentire per congratularsi con me, anche il presidente Percassi. C'è molto dell'allenatore in questa convocazione, la partita con il Napoli rappresenta la svolta, da lì è iniziato questo momento positivo sia a livello personale che di squadra che ora mi permette di realizzare questo mio sogno”.
Un punto di arrivo? Nemmeno per sogno, Gagliardini ha le idee chiare: "Essere qui è senza dubbio un punto di partenza, proverò a convincere il ct a puntare di nuovo su di me. Come ho saputo della convocazione? Grazie ad un messaggio di mio fratello, letto dopo l'allenamento con l'Under 21. Lì per lì non capivo, poi ho guardato su internet e ci ho creduto per davvero. Stare nello spogliatoio con Buffon, Bonucci o De Rossi fa un certo effetto, ma devo dire che tutti mi hanno accolto benissimo".
L'azzurro adesso lo veste per davvero, ma Gagliardini non dimentica i giorni in cui l'Italia la guardava in tv: "I primi ricordi nitidi sono sicuramente legati al Mondiale del 2006. Avevo 12 anni ed ero in vacanza con la mia famiglia a Senigallia nella casa di mio papà. Siamo andati a vedere la finale in un bar sul lungomare e poi naturalmente abbiamo festeggiato tutti insieme”.