Ancora Ilicic, prima gioia (in campionato) poi Masiello: la festa, rimandata di ventiquattr’ore a causa dell’allerta arancione su Genova, a Marassi è tutta a tinte nerazzurre. Grifone che passa avanti con Bertolacci, a rimettere tutto a posto prima di tornare negli spogliatoi per l’intervallo il quarto gol in campionato di Josip Ilicic: assist di Petagna, controllo di sinistro e destro a incrociare del numero settantadue imprendibile per Perin. Secondo gol consecutivo dopo quello di Torino, a seguire quelli con Crotone e Verona per lo slavo, in estate ad un passo dal giocare, una domenica no ed una si, al Ferraris con la maglia della Sampdoria sulle spalle: tutto fatto tra Fiorentina e Samp, visite mediche già fissate al Laboratorio Albaro di Genova.
Inserimento (decisivo) della Dea, e Ilicic che invece di imboccare la strada per Genova prende quella direzione Bergamo: "La vita è questa - le sue parole il giorno della presentazione - niente è sicuro finché non c'è la firma. Per fortuna è arrivata l'Atalanta. Ho capito in un secondo che sarebbe stato il posto giusto per me: conoscevo già il mister e poi c'è Kurtic. Per me lui è come un fratello e mi ha sempre parlato benissimo di tutto l'ambiente". Kurtic - compagno in Nazionale e nelle esperienze a Firenze e Palermo - al quale Ilicic ha praticamente 'rubato' il posto da titolare in campo: “Se lo avessi saputo non sarei venuto”. Per fortuna dell'Atalanta, e di Gasperini, Josip invece a Bergamo è sbarcato. "E la decisione è stata mia, Kurtic ha solo reso tutto più facile e veloce".
Il resto è storia recente: tante giocate importanti, Josip quasi sempre in campo. Il ventuno settembre il primo gol in maglia nerazzurra sulle spalle, due le reti nell’incredibile cammino dell’Atalanta in Europa League. Oggi l’ultima magia, - a dare il via alla rimonta dei nerazzurri a Marassi - e l'assist per il colpo di testa dell’ex di giornata Andrea Masiello, a firmare rimonta e prima vittoria lontano dall'Atleti Azzurri d'Italia per l'Atalanta: due le mezze stagioni in rossoblù per il difensore toscano, entrambe con Gasperini in panchina. Una promozione in A nei primi sei mesi, poco spazio all’inizio del campionato successivo. Poi di nuovo la B col Bari, la conquista (un'altra volta) della Serie A.
L'arrivo a Bergamo, i 2 anni e 5 mesi lontano dal campo a causa della squalifica per il calcio scommesse, con l'Atalanta a stargli sempre vicino. 1120 giorni dopo l'ultima partita giocata, il ritorno in campo a Firenze, partita dopo partita il ruolo sempre più cucito addosso di leader silenzioso in campo e nello spogliatoio. Dalla squalifica al gol decisivo di Marassi, passando per quello speciale in Europa League contro l'Everton: nella notte del Ferraris, con una dedica speciale. "A mia figlia Aurora, che ora non sta bene ed è all'ospedale. Poi a società, tifoseria e compagni, che mi sono sempre stati vicini anche nei momenti difficili". Quelli lontani dal campo, ormai alle spalle: il presente è col pallone tra i piedi, maglia nerazzurra cucita addosso.
"Il nostro segreto? - passaggio del turno in Europa e del bel cammino in campionato - Secondo me l'atteggiamento, gli allenamenti a mille allora che facciamo sempre: pochissime pause, così ci abituiamo e riusciamo ad arrivare bene a fine partita". E poi crederci. "Sempre, fino alla fine". Anche e soprattutto contro il Borussia Dortmund, prossimo avversario in Europa League. "Abbiamo beccato la più forte, ma la partita è tra due mesi: ora testa al campionato, quando arriverà il Borussia sono sicuro che avremo la spinta di tutta la città e l'adrenalina giusta per fare bene". E firmare un'altra impresa, come quella di oggi a Marassi. In rimonta, nel segno di Ilicic e... di Masiello, leader silenzioso con una dedica speciale.