L’Argentinos Juniors a Napoli nel segno di Maradona: “Un progetto sociale”
Primo esperimento lontano dal Sudamerica. Pederzoli: “Porteremo il nostro modo di vedere il calcio”
Un lungo ponte tra Napoli e Buenos Aires, tra La Paternal e Poggiomarino. L’Argentinos Juniors sbarca in Italia: per la prima volta, uno dei club storici d’Argentina avrà un centro di formazione lontano dal proprio territorio. “Ci stiamo lavorando da mesi, sono orgoglioso di averlo portato a Napoli” le parole di Cesar Normando Cruz, ex calciatore – oggi dirigente e formatore – arrivato in Italia negli anni ’80 e residente da anni ormai a Napoli.
“Non sarà una scuola calcio, ma un vero e proprio centro di formazione tra calciatori, giovani, allenatori, collaborazioni con le scuole e le Istituzioni”. Il progetto ambizioso apre le sue porte a Poggiomarino, nella provincia di Napoli: “La città che ha amato Diego Maradona come lo abbiamo amato noi. Lui è nato calcisticamente nell’Argentinos Juniors, che poi è diventato un vivaio in giro per il mondo”.
Sì, perché sono tanti i campioni partiti da La Paternal e arrivati a toccare il tetto del mondo. All’ultimo Mondiale, ad esempio, Nico Gonzalez e Mac Allister. “Ma non solo, nella storia sono passati da qui Riquelme, Sorin, Borghi, Cambiasso e anche Redondo” a ricordarlo è Javier Pederzoli, il vice presidente dell’Argentinos che non è mancato alla presentazione nell’aula consiliare di Poggiomarino.
Collegato via Skype da Buenos Aires, Pederzoli ha confermato l’orgoglio dell’operazione: “Vogliamo portare le nostre metodologie di lavoro, il nostro modo di vedere il calcio anche fuori dall’Argentina. E quale città se non Napoli? Maradona è un idolo che condividiamo, un uomo che è andato oltre le barriere e anche oltre il calcio stesso”.
Argentinos Juniors a Napoli, via al progetto
E oltre il calcio si andrà anche in questo Centro di Formazione che apre le porte non solo ai calciatori. Tra le attività previste anche la formazione teorica per gli atleti, diversi Clinic sulle metodologie di lavoro dentro e fuori dal campo, progetti con le scuole del territorio. “Solo pochi tra gli atleti che avremo diventeranno calciatori professionisti. Ma lo sport deve formare anche uomini, professionisti di domani” ricorda Cruz alla platea di giovani seduta in sala. “Il club mi ha dato fiducia, è il primo esperimento che mettiamo su lontano dal Sudamerica: a metà tra lo sport e il sociale, che sono la stessa cosa. Con le risorse che abbiamo possiamo aiutare tanti ragazzi”.
In sala, anche una esposizione delle maglie più importanti della carriera di Maradona: da quella dell’Argentinos Juniors fino alla azzurra scudettata del Napoli, passando per le maglie della nazionale e quella vestita al Barcellona. “Diego continua a essere un esempio. E noi come Istituzioni abbiamo l’obbligo di ascoltare e aiutare questi progetti per il progredire delle nostre comunità. Siamo felici e fieri del lavoro fatto e di quello che faremo” le parole del sindaco della cittadina napoletana Maurizio Falanga.