"Abbiamo perso la Serie A ma abbiamo riacquistato la voglia di stare insieme". Benevento-Genoa oggi è finita con una vittoria della squadra di De Zerbi ma il vero spettacolo al Vigorito si è visto dopo il fischio finale. Uno di quelli ai quali si assiste dal campo. Guardando su, verso gli spalti gremiti e in festa. Guardando avanti, verso un futuro che inizia da una retrocessione con il sorriso. Nessun paradosso, solo realtà. Dalla B alla A, viaggio andata e ritorno. Di quelli, però, su un treno carico di speranze ed entusiasmo.
Retrocessi? Sicuri? Non quel pubblico però, non quegli applausi e quella manifestazione di vicinanza come non t'aspetti da chi sta per tornare in Serie B. "Una giornata fantastica", secondo De Zerbi. E non per l'1-0 firmato dal solito Diabatè. "Retrocedere e ricevere questa manifestazione d'affetto e stima ha fatto venire a tutti i brividi. Anche i giocatori parlavano tra di loro, volevano darsi una soddisfazione, anche piccola, e darla ai tifosi. Rimpianti? Di non aver potuto mai lottare con il gruppo salvezza. La squadra di oggi è un gruppo che ha qualità fisiche, tecniche, calcistiche ed anche come persone. E non è retorica, è realtà".
Realtà che si fa istantanea di un pubblico vicino, sempre e comunque, alla propria squadra. Oggi, come l'anno scorso per festeggiare quel 'salto' storico. Oggi, come quelle notti trascorse all'esterno del Vigorito per assicurarsi un abbonamento allo stadio e assistere alle prime partite della squadra in Serie A. La classifica è una cosa, l'amore dei tifosi un'altra. Quello che trascina e stupisce tutti in momenti così; da Giuseppe Rossi che più volte si è girato verso la curva giallorossa quasi incredulo, ai tifosi dell'Amburgo probabilmente. Perché le immagini "da brividi" da Benevento sono il manifesto della reazione opposta a quella rabbia per lo stesso risultato (una retrocessione) che però sfocia in caos e disordini.
Al Vigorito, invece, festa. Tutto nella bellezza di una vittoria ininfluente solo per la classifica.