Meteora alla Lazio, essenziale al Fulham: la rinascita di Pereira
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Data: 07/11/2022 -

Meteora alla Lazio, essenziale al Fulham: la rinascita di Pereira

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Pereira al Fulham ha trovato la sua forma migliore: bell'inizio di campionato e secondo miglior assistman in Premier dopo De Bruyne
Pereira al Fulham ha trovato la sua forma migliore: bell'inizio di campionato e secondo miglior assistman in Premier dopo De Bruyne

Ha fatto vivere "uno dei momenti più nervosi di sempre" ad Haaland. È andato a un passo dal fermare la corazzata Manchester City. Finalmente Andreas Pereira ha trovato la sua dimensione perfetta al Fulham. Prima il gol contro il West Ham, poi l’ultimo contro la squadra di Guardiola. 4 assist in campionato, secondo miglior assistman dopo un certo Kevin De Bruyne. Belga che proprio contro il suo Fulham ha sfoderato un’altra partita delle sue. Diversi i prestiti in giro per il mondo, di cui uno anche alla Lazio con Inzaghi. Delusione per un talento che sembrava sprecato. Ma ora sta tornando a prendersi tutto. 

 

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Pereira: il papà allenatore come Agassi Senior e la fiducia di Ferguson

Papà calciatore, Marcos. Attaccante brasiliano che però ha deciso di passare gran parte della sua carriera in Belgio. E il percorso di Andreas inizia proprio qui, dal Lommel SK. Ci vuole poco per notarlo e i primi a farlo sono gli scout del PSV. A nove anni sembra già un predestinato. Tecnica da far invidia ed eleganza fuori dal comune. Il calcio per lui era solo un divertimento, ma ci mette poco a diventare lavoro e pressione. Con alle spalle il padre che, dopo il ritiro, è diventato il suo coach a tempo pieno. Solo calcio per Andreas, anche quando lui non voleva. Una storia alla Agassi, con il padre che lo obbligava a giocare sempre a tennis. Lo statunitense è finito per odiare il suo sport. Non ha fatto lo stesso effetto su Pereira.  

 

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D’altronde come fai ad allontanarti dal calcio se una persona come Sir Alex Ferguson crede così tanto in te. L’allenatore nel 2011 andò personalmente in Olanda a vedere l’allora 15enne. Qualche mese dopo, Pereira è un nuovo giocatore del Manchester United. Ben presto diventa la stella delle giovanili. Tre campionati Under 21 vinti: il primo con Lingard e Januzaj, gli altri due da assoluto protagonista. Debutta anche in Premier contro il Tottenham di Kane e Pochettino. Gli esordi in prima squadra non sembrano andare male. Vince anche una FA Cup con Van Gaal. Ma fuori dalla culla United, si fa fatica. 

La Lazio, l'errore in Copa Libertadores e il record con il Brasile

La società decide di mandarlo in prestito all’estero per farsi le ossa. Destinazione Spagna. Prima Granada, dove fa vedere buone cose. Poi Valencia con Zaza. Il feeling con Marcelino non sboccia. Colpa anche di qualche infortunio. In Inghilterra si accorgono della fase calante. Non vogliono sprecare quel talento, specialmente Solskjaer. Appena arrivato ai Red Devils, il norvegese decide di puntare molto su Pereira. Tra il 2018 e il 2020 gioca con continuità, ma segna appena due gol. Uno di questi magnifico: destro a giro contro il Southampton con il quale vince il premio dei tifosi per il miglior gol della stagione. In quegli anni decide anche di accettare la chiamata del Brasile del suo idolo Kakà. Lui che aveva giocato prima con le giovanili del Belgio, poi ha vinto il mondiale Under 20 con i brasiliani insieme a Gabriel Jesus. All’esordio è già storia. Diventa il primo giocatore della Seleção a debuttare nonostante sia nato fuori dal Paese, 100 anni dopo Francesco Police (nato a Trieste).  

 

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Sfortuna ha voluto che fosse tornato a Manchester in uno dei periodi peggiori della storia recente della squadra. Fatto sta che riinizia la girandola di prestiti. Esperienza nuova in Italia con la Lazio. È il colpo da 90 di Tare per la trequarti. Gioca parecchio, soprattutto in Champions League. Ma l’incisività in attacco non è quella sperata. Se non per il gol contro il Torino alla prima da titolare. Poi vola nel suo Brasile, al Flamengo. Qui tocca il suo fondo emotivo. Con un suo errore regala la Copa Libertadores al Palmeiras. Almeno può ritenersi campione di quella vinta quest’anno nonostante abbia giocato solo i gironi. David Luiz, suo compagno all’epoca, l’ha videochiamato subito dopo la vittoria e Pereira si è messo a piangere. Emozione e delusione ancora forte.  

Un sogno chiamato Fulham

Finalmente arriva la salvezza: il Fulham. Dopo l’ultimo prestito, il Manchester United decide di cederlo a titolo definitivo. Quadriennale per il brasiliano e tanta fiducia dall’allenatore Marco Silva. Quella che forse gli era mancata fino a questo momento. Sulle rive del Tamigi trova la sua forma migliore. L’ultima dimostrazione è la splendida prova contro il Manchester City. Dopo anni bui, Pereira è tornato a divertirsi con un pallone tra i piedi. L’Europa non è neanche così lontana. Adesso è il momento di crederci. Per il Fulham e per Andreas, che si è ripreso quel sogno fanciullesco del calcio che gli avevano tolto da bambino.



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