L'avventura con il Bayern Monaco che sta prendendo corpo, il suo futuro - chissà - in un altro continente, ma anche uno sguardo al passato. Tutto, ma proprio tutto, nell'intervista che Carlo Ancelotti ha concesso questa mattina ai microfoni di Radio Anch'io Sport: "Il Bayern è una grande società con un'ottima organizzazione, è guidato da ex giocatori e questa è un po' la differenza. Il fatto che il presidente Rummenigge conosca l'ambiente dentro lo spogliatoio è un vantaggio: diciamo che il Bayern è una società a conduzione familiare, dove si respira una bella aria, un bell'ambiente. È questo lo stile che utilizza questa società, le persone che lavorano qui lo fanno da tempo. C'è umiltà. È un po' l'ambiente che si respirava al Milan. Sento di avere una squadra forte e competitiva, ma la Champions League si decide a marzo.
Io ct dell'Italia? Chi lo sa. Mi diverte tantissimo il quotidiano con la squadra, è il mio desiderio più grande lavorare ogni giorno con i giocatori. Lavorare tre giorni al mese con una squadra non mi alletta, ma magari invecchiando potrei prendere in considerazione questa ipotesi. La Cina? Non credo, mi trovo bene in Europa. Credo che i cinesi stanno comprando un po' dappertutto, non solo le squadre italiane. Da un punto di vista tecnico è un campionato ancora molto indietro, non è solo un problema di allenatori ma di organizzazione della Federazione.
Milan? E' la fine di un ciclo, il ciclo del grande presidente Berlusconi. C'è la tendenza a dimenticare cosa Berlusconi ha fatto nel calcio, nel Milan in particolare, rimane un ciclo irripetibile. La Juventus sarà protagonista sicuramente fino alla fine in Champions League. Poi, dopo, il risultato finale è determinato da piccolissimi dettagli. Due anni fa è arrivata in finale, l'anno scorso è uscita agli ottavi con il Bayern. Se protagonista vuol dire vincere non lo so, ma competitiva lo sarà".