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Data: 26/04/2018 -

Alessandria e quella Coppa Italia vinta 45 anni dopo: la tripletta di Marconi, la festa del Moccagatta e una tappa di avvicinamento verso il sogno Serie B

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Una coppa a tinte grigie, 45 anni dopo. Quel lontano 29 giugno 1973 al Flaminio di Roma contro l’Avellino fu la giornata di Giuseppe Lorenzetti, oggi al Moccagatta di Alessandria è stata quella di Michele Marconi. Tripletta. Di rigore, di girata e di… rovesciata: Marconi come CR7, un gesto tecnico che ultimamente sembra andare alla grande. "La rovesciata? Beh, ogni tanto ci provo in allenamento,oggi mi è riuscita anche in partita e sono contento". Merito della vittoria da condividere coi compagni: non sia mai. “Io ho fatto gol ma i miei compagni dietro si sono fatti il culo".


Concetto chiaro, chiarissimo. Espresso di fronte ad uno stadio da brividi e completamente sold out, ad esclusione del settore ospiti. Emozioni da cuori forti per gli 11 di Marcolini in campo. Indimenticabili. "Lo stadio così pieno l’ho visto poche volte ma oggi c’era un’adrenalina diversa”, parola sempre di Marconi. In una giornata che i tifosi grigi aspettavano da tanto, troppo tempo. Perchè vincere un trofeo dopo l’incredibile beffa dello scorso anno in campionato ed un inizio di stagione horror, è ancora più bello. Anche per Marcolini, nonostante lui sia praticamente una new entry in quel del Moccagatta: “Questa soddisfazione è passata attraverso tanti sacrifici e tante cose brutte che abbiamo dovuto ingoiare”. Primo trofeo per l’allenatore arrivato ad Alessandria per sostituire Stellini. “E speriamo non sia l’ultimo”, ammette sorridendo in sala stampa. Uno che dopo l’esordio con sconfitta contro il Piacenza, ha messo in fila 27 risultati utili consecutivi. Mica male, anzi. Filotto importantissimo. Lo sanno bene i tifosi grigi, che al triplice fischio l’hanno richiamato a gran voce a festeggiare sotto la Sud prima della premiazione di rito seguita poi dal corteo verso P.zza Guglielmo Marconi.


Un luogo che forse, da oggi, verrà però intitolato ad un altro Marconi: quel Michele eroe di giornata. “Vogliamo andare in Serie B”, il coro più gettonato cantato da tutti i presenti. Come è ovvio che sia. Perché questa vittoria in Coppa Italia è un titolo di cui andare orgogliosi, certo, ma solo se considerata come tappa d’avvicinamento verso il salto di categoria. Un sogno mai celato anche dal Presidente Luca Di Masi, protagonista dei festeggiamenti in P.zza Marconi, tra un centinaio di selfie e tantissimi sorrisi.


Felice come un bambino di fronte alla sua gente in festa. Orgogliosissimo di sollevare al cielo quel trofeo. Il primo anche della carriera per un presidente che in questi anni ha dedicato alla causa dell’Alessandria soldi – tanti – ma soprattutto infinita passione. Perché Di Masi è un super tifoso dell’Alessandria, prima di esserne presidente. E anche oggi l’ha dimostrato, coi fatti. Riuscendo a riavvicinare la tifoseria alla squadra dopo le delusioni e le contestazioni dello scorso campionato. Delusioni che questa vittoria in Coppa, 45 anni dopo l’ultima volta, sembra aver definitivamente sepolto. Sperando sia solo l’inizio della vera festa per il ritorno in quella categoria che manca dal ‘74/’75 e che solo un finale di stagione da protagonista nei playoff potrebbe riportare ad Alessandria.

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