L'ultima partita con la Spagna risale a oltre tre anni fa. E' il 31 marzo del 2015 e Raul Albiol guida la difesa della Spagna contro l'Olanda di Hiddink e Sneijder. Non un ricordo dei più belli, perché il risultato finale sarà una sconfitta per 2 a 0. Da lì mai più una chiamata, fino all'arrivo di Luis Enrique appunto. L'ex allenatore del Barcellona, infatti, ha deciso di chiamarlo per le prime gare di Nations League.
"Sono molto contento di essere tornato - ha raccontato in una lunga intervista ad As - in questi ultimi anni non ho perso tempo, né ho abbassato la concentrazione per un solo secondo. Ho cercato di mantenermi al top nel mio club, che ringrazio. Al Napoli, infatti, ho ricevuto affetto e fiducia e questo mi ha fatto crescere come giocatore. Adesso sento di vivere un bel momento".
Albiol è l'unico reduce dal trionfo europeo del 2008 insieme a Sergio Ramos. Sono passati dieci anni, tantissimo. Ma le 213 presenze totali raccolte nei suoi anni in azzurro lo hanno rigenerato, complice anche un campionato - la Serie A - fra i più difficili da affrontare: "Qui c'è tutto - ammette - tattica, difesa, fisico. Devi sapere come giocare".
Ne sa qualcosa il suo ex compagno ai tempi del Real Madrid, quel Cristiano Ronaldo che in Italia non è riuscito ancora a segnare: "Sicuramente in Italia sarà più difficile per lui segnare 40 gol. Anzi, spero non riesca a farlo, perché in quel caso sarebbe un bene per la Juve e un grande svantaggio per il Napoli. Ma non fidatevi di lui: anche l'anno scorso iniziò male al Real. Non segnava nelle prime partite, poi ha finito la stagione con numeri da record. Ha segnato tantissimo in tutta la sua carriera e questo non può essere un caso".