Dalla Super Lega alla… Super Champions. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport stamani in edicola, Uefa ed Eca starebbero lavorando ad un’evoluzione della Champions attuale nella quale saranno riconosciuti diritti più forti ai grandi club, desiderosi di ottenere di più soprattutto in termini economici. I rispettivi presidenti, ovvero Agnelli da una parte e Ceferin dall’altra, hanno parlato direttamente da Bruxelles per spiegare meglio la situazione. La loro idea, in futuro, anche di una terza competizione europea.
“E’ un giorno importante per il calcio europeo – ha esordito così il presidente della Juventus – questo perché la FIFA ha accolto la proposta UEFA ed ECA, prolungando il nostro accordo fino al 2024. Vogliamo sviluppare il nostro calcio insieme e abbiamo presentato il programma al commissario. C'è stata molta speculazione in queste settimane e tanta altra ce ne sarà. Dal 2015 ci sono state tante dichiarazioni per arrivare al financial fair play 2.0 e abbiamo lavorato per sviluppare una terza competizione a livello europeo che ora attende l'approvazione della commissione esecutiva di dicembre. Se sarà approvata ci sarà una terza competizione dopo il 2024”.
Non finisce qui, tuttavia. Perché molto passa anche dal calendario delle partite internazionali, che UEFA ed ECA vogliono modificare: “Ci vuole un'organizzazione dei campionati con i tornei che si giocheranno negli anni pari, dobbiamo valutare anche come gestire le finestre di trasferimenti e mantenere lo stesso numero di partite. Bisognerà bilanciare le competizioni interne con quelle internazionali, mantenendo periodi di riposo. Una volta deciso tutto questo, potremo scegliere il format della competizione. Ovviamente se si vuole avere un bilanciamento del calendario, si andrà verso una riduzione graduale dei match 'domestici'. In ogni caso la cosa più importante è l'armonia. Se pensate che tra Inghilterra e Germania ci sono 10 partite di differenza a stagione (53 contro 43), non è logico"
A fargli eco, appunto, anche Ceferin: “È un giorno importante. Abbiamo firmato una lettera di intenti e a breve firmeremo un memorandum di understanding. Vediamo un cammino comune, al quale tengono anche i club. Condividiamo l'opinione che il calcio non sia in vendita, che non possiamo vendere la nostra competizione a nessun terzo. Non siamo i padroni del calcio, siamo solo stati eletti presidenti.
Parole chiare, che sanno di addio al progetto della Super Lega: “Il futuro deve essere ancora scritto, ma questo progetto è escluso - ha continuato Agnelli - per quanto riguarda la ECA, e anche la Juventus, nel 2018 non si può parlare di Super Lega. L'abbiamo dimostrato alla Commissione, abbiamo parlato con il presidente Ceferin e abbiamo detto che non abbiamo nulla a che fare con i documenti emersi su un progetto di Super Lega. Lo escludo sia come presidente dell'ECA che della Juventus. L'ultima volta che ne abbiamo parlato è stata nel 2015, poi sono cambiate tante cose, a partire dall'elezione di Ceferin, e anche della mia. Abbiamo iniziato a pensare a cosa fare, per ora sono soltanto idee ma è stato importante aver trovato un accordo. A gennaio inizieremo a lavorare a cosa succederà dopo il 2024. Le pre-condizioni sono chiare: periodi di riposo, gestione delle finestre internazionali e via dicendo, quello che ho detto prima. Queste sono le cose cruciali per i grandi club, ma riguardano anche quelli medi e piccoli. Dobbiamo trovarci tutti d'accordo, è quella la via per il successo".
Il discorso, poi, non può non cadere sulla Nations League, la nuova competizione Uefa alla sua prima edizione: "Ha avuto più successo di quanto potessi pensare - ha spiegato Ceferin - E' molto interessante ed è una strada che le piccole squadre posso sfruttare per qualificarsi finalmente all'Europeo. Abbiamo avuto lamentele da molti paesi, è vero. Soprattutto da quelli più piccoli, che non riescono mai a vincere. Molti sono delusi per le retrocessioni ma è lo sport". "La Nations League ha permesso a squadre di stesso livello di competere una contro l'altra - ha chiosato Agnelli - anche quest'estate sarà un successo come finora è stato. E' stata molto apprezzata".
Di qui al futuro della Champions League, che potrebbe presto vedere delle modifiche: "E' troppo presto per divulgare informazioni - ha spiegato ancora Ceferin - il nostro obiettivo è quello di mettere in piedi una competizione più inclusiva. Qualsiasi club deve avere il sogno di potersi qualificare alla massima competizione europea. A volte vedete complotti dove non ve ne sono. Non facciamo finta ora di avere buoni rapporti: discutiamo, litighiamo, abbiamo opinioni diverse. Poi facciamo un passo indietro e lavoriamo per lo sviluppo del calcio. Ci sono, credo 232 club nell'ECA: tenerli contenti tutti non è facile, neanche per l'UEFA. La cosa importante è che i tifosi capiscano che il tempo dei segreti e delle discussioni nelle stanze oscure è finito. Oggi non possiamo dirvi tutto perché stiamo ancora discutendo tra di noi, ma vogliamo condividere con voi le nostre idee".
Intanto a Nyon, ormai da qualche ora, a discutere con la UEFA c'è il Milan: "Come è possibile che un personaggio sconosciuto ai più come Li Yonghong sia arrivato al vertice del club rossonero? Ho già detto la mia in passato - spiega Ceferin - Ci sono autorità indipendenti che stanno indagando e non voglio interferire. Penso che ci debbano essere delle soluzioni politiche, ma non entrerei nel problema specifico. Sapevamo tutti che c'era un problema, ma non toccava a me entrare in profondità, altrimenti non ci sarebbe bisogno di autorità indipendenti".
Conclusione tutta per Agnelli: "Se sono preoccupato per Marotta all'Inter? Penso che oggi sia un giorno importante per il calcio europeo, in cui parlare di ciò che abbiamo fatto col presidente Ceferin. Lascerei fuori qualsiasi altro tema. Se possibile vorrei che guardasse al calcio europeo in modo positivo: c'è grande potenziale se c'è cooperazione".