Tessera del tifoso? No grazie. La nuova frontiera del tifo passa per l’innovazione tecnologica, con una tecnica avanguardistica che strizza l’occhio, strano a dirsi, alla medicina veterinaria.
Il Club Atletico Tigre, militante nella Primera Division argentina, ha lanciato un progetto pilota che prevede l’inserimento di un chip sottocutaneo nel corpo dei tifosi, un vero e proprio abbonamento digitale che permette di varcare i tornelli dello stadio senza biglietto. Indossare la maglia della propria squadra del cuore non è mai stato così vicino alla realtà, con i tifosi del Tigre che potranno prepararsi a vivere il resto dei propri giorni in completa unione con il club.
L’iniziativa, chiamata ‘Ticket Pasion’, è stata messa alla prova nell’ultima gara casalinga del Tigre contro il Sarmiento, con una cavia molto particolare: il segretario generale Ezequiel Rocino si è messo a disposizione per testare il chip, inserito nel braccio destro proprio sotto al tatuaggio raffigurante ‘El Matador de Victoria’, come è soprannominato il Tigre.
Il chip, qualora fosse rilasciato ufficialmente, permetterà ai tifosi di essere agevolati nell’ingresso allo stadio, oltre a poter godere di sconti su partite e prodotti commerciali del club. Inoltre registrerà tutti gli ingressi effettuati, stilando un’esaustiva anagrafe digitale di ogni fruitore del nuovo servizio.
La tifoseria del Tigre, stando alle prime reazioni, sembra essere spaccata a metà: da una parte gli integrati, entusiasti della nuova iniziativa e felici che sia il loro club a fregiarsi nel mondo di un onore simile; dall’altra gli apocalittici, che prevedono già scenari di guerra con bisturi pronti a rimuovere il chip per poterlo rivendere, o sostengono tesi complottiste che vedono il New World Order tramare alle spalle dei tifosi per poterli spiare.
Andrea Zezza
Ahora, podés llevar a tu club adentro...De verdad ! pic.twitter.com/ojfAt1jZrq
— Club Atlético Tigre (@catigreoficial) 25 aprile 2016