A 17 anni, il sardo Daniele Ragatzu, aveva già segnato il suo primo gol in Serie A contro il Milan di Thiago Silva. E poi? E' successo di tutto. Anni di prestiti, lo svincolo dal Cagliari, partite in Primavera, la Serie C con il Rimini fino all'Olbia. Il 28 settembre 2015, dopo un gol decisivo proprio con la maglia dell'Olbia, aveva dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni: "Ho fatto parecchi errori che ho pagato, ma non è mai troppo tardi per riprendere in mano la propria vita. Io sono preparato a fare le cose per bene, l'impegno non mancherà e la testa è già pronta. Serie A? Non so quanto tempo ci vorrà, ma farò di tutto per tornarci e ci proverò fino a quando sarà possibile". Ci ha provato fino in fondo, non ha mai mollato e quasi quattro anni dopo rieccolo qui, Daniele, in Serie A, a fare la cosa per cui è nato: segnare. Gol al Sassuolo e pareggio in extremis con... la maglia del Cagliari addosso! Un cerchio che si chiude.
Sempre nel 2015 aveva parlato così dei contrasti avuti con il club rossoblù durante quell'estate del 2012, culminata con la risoluzione del contratto: "Ci sono state molte incomprensioni. Sono stato sei mesi fermo, ma mi sono sempre allenato, anche se da solo. Non ho mai mollato, perché non fa parte del mio carattere. Ho vissuto settimane pesanti, però sono riuscito a resistere. Anche adesso, non ho intenzione di arrendermi e fino a quando il fisico me lo permetterà lotterò per risalire". E anche allora, quando le cose non giravano proprio, lui ammetteva: "Il Cagliari sarà sempre la mia squadra del cuore, qualcosa che non si abbandona mai". Detto, fatto. E' stato di parola Daniele.
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