"Sono passati 11 anni e mezzo da quando si è ritirato dal calcio giocato, ma l'ex portiere è tornato all'FC Bayern", in questo modo il club tedesco ha annunciato il ritorno, questa volta in società, di Oliver Kahn, dopo l'ufficialità dell'allenatore Hansi Flick, confermato fino a fine stagione.
"Lavorerà al fianco del CEO Karl-Heinz Rummenigge nei prossimi due anni. Una volta scaduto il contratto di Rummenigge il 31 dicembre 2021, il tre volte miglior portiere del mondo assumerà quindi la carica di CEO".
La conferenza di Kahn
Stessa club, ruolo diverso. Kahn è adesso pronto per questa nuova avventura: "Sono stato un giocatore del Bayern Monaco per 14 anni. Il DNA del club è così profondo dentro di me che non puoi mai davvero lasciare il club dopo così tanto tempo. Le cose sono cambiate ma il DNA del club rimane lo stesso. Non ho dovuto pensarci a lungo. Volevo continuare a scrivere questa ricca di successi, magari riuscendo addirittura a migliorare. È una grande sfida per me", ha esordito in conferenza stampa.
"C'è sangue, sudore e lacrime in tutto questo, quindi sono stati giorni davvero emozionanti. Ho parlato con tante persone negli ultimi mesi per entrare nel migliore dei modi nel mondo Bayern. Quando sei in un club così punti sempre al meglio, soprattutto per i nostri tifosi", ha continuato.
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"Sono stato 14 anni qui, so quanto siano grandi le aspettative. Un grande allenatore del Bayern una volta mi disse: 'Chiunque sottoscriva un contratto al Bayern deve sapere cosa ha fatto'. Penso che riassuma abbastanza bene il tutto. Il mio temperamento? Per me le emozioni sono importanti, in campo lo erano ancor di più soprattutto vedendo i tifosi. Molti mi chiedono se mi rivedranno vulcanico come in campo, sono cose che mi hanno aiutato ma che non rivedrete”.