‘Non è un paese per vecchi’, si diceva in un film diretto dai fratelli Coen. Questione di carta d’identità, nella vita e nel calcio. Un fattore chiave, ma non imprescindibile. E lo sa bene il Chievo Verona, squadra al primo posto di una speciale classifica: il ranking delle squadre più ‘anziane’ d’Europa. I dati sono certificati dagli otto indicatori presi in esame dal CIES Football Observatory grazie all’ultima versione del Digital Atlas, lo strumento d’analisi sui 31 campionati europei di massima divisione.
11esimo posto in Serie A, classifica sicura. Buoni risultati, senza contare il black-out di ieri contro il Bologna. Questo il bilancio sin qui della squadra del presidente Campedelli. Primo gradino del podio nella classifica dell’anzianità, però. Ok, età media? 32,1 anni. La statistica – valida per 31 campionati europei – mette assieme le formazioni più vecchie schierate negli ultimi sei mesi. Ma la nazione più rappresentata non è l’Italia. Il primato, se così si può definire, appartiene a Inghilterra e Turchia, seguite da Cipro e Russia. Anche la Juventus figura nel ranking, i bianconeri occupano la 13esima posizione. C’è anche l’Inter, penultima tra le più vecchie: al netto di un’età media intorno ai 28 anni. Al contrario, le squadre più giovani hanno sede in Olanda, seguite poi da Croazia, Germania e Slovacchia. Il Chievo invece guarda tutti dall’alto dei suoi anni, ma a Maran poco importa: “In campo la carta d'identità non va guardata”. Parole rilasciate a ottobre in occasione della partita tra i giovani del Milan e i ‘vecchietti’ del Chievo. Per questo, dalle parti del Bentegodi è meglio paralare di un gruppo dai legami solidi, “perché qui c’è una squadra che, come un famiglia, è cresciuta e invecchiata insieme avendo la fiducia della società che ha voluto puntare su alcuni uomini chiave». Alla faccia dell’età.