Inzaghi: “Vittoria che dà autostima. Adesso giochiamo molto bene”
L’allenatore nerazzurro è soddisfatto della vittoria e della prestazione dei suoi: “Qui tutti sono coinvolti”
Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la rotonda vittoria contro la Roma dell’Olimpico. La vittoria per 3-0 (reti di Calhanoglu, Dzeko e Dumfries, tutte nel primo tempo) rende molto felice l’allenatore piacentino.
La migliore prestazione stagionale? “Altre volte abbiamo giocato altrettanto bene; stasera affrontavamo una squadra che in casa aveva perso solo il derby. Vincere così ci dà autostima, è un bellissimo segnale. I nostri moltissimi tifosi venuti qui saranno sicuramente molto contenti della partita e del risultato“, dichiara orgoglioso Inzaghi.
“Lautaro non stava bene, Tucu da valutare”
Sulle rotazioni nelle formazioni titolari: “Ho la fortuna di allenare giocatori importanti. Ho fatto queste partite con grande emergenza ma nessuno se n’è accorto: nelle ultime 5 partite non avevamo a disposizione tanti giocatori, eppure non l’abbiamo mai pagato.” Sugli infortuni in attacco: “Vediamo come sta Correa; Lautaro non stava benissimo, mi aveva dato la sua disponibilità ma per noi è troppo importante, speriamo di averlo preservato e che martedì a Madrid sia disponibile“.
“Le mie squadre giocano bene”
Sulla profondità della rosa: “La mia fortuna è avere a disposizione molti giocatori importanti. Per fare un esempio, oggi non è entrato Gagliardini che con lo Spezia era stato il migliore. Qui sono tutti coinvolti nella causa.” Inzaghi commenta anche il modo di giocare della sua Inter: “La mobilità e l’occupazione degli spazi nel calcio di oggi sono fondamentali, cerco di lavorarci in allenamento. Le mie squadre giocano in un modo preciso, spesso molto bene: poi gli interpreti cambiano, ma la mia Lazio non ha ottenuto risultati casuali, per esempio per cinque anni è arrivata in Europa.”
Infine, sul suo arrivo all’Inter e su questo inizio di esperienza milanese: “Il primo obiettivo di questa estate era salvaguardare il club, ma poi siamo anche cresciuti. Quando eravamo sotto di 10 punti dipendeva anche da 3 rigori, quelli mancati contro l’Atalanta e nel derby, e quello assegnato alla Juve contro di noi. Ma non ci siamo persi d’animo e siamo andati avanti, con convinzione“.
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