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Inter, Joao Mario si presenta: “Ho incontrato Ausilio prima dell’Europeo”. Il ds: “De Boer via? Stupidate”

Dopo l’esordio in campionato di domenica, a Pescara, è tempo di presentazione ufficiale per Joao Mario, acquisto delle ultime settimane di calciomercato in casa Inter. Il portoghese, presentato alla stampa, ha così parlato delle sue prime settimane nerazzurre: “Per me è un grande onore essere all’Inter, ringrazio tutti per la fiducia. Il ruolo? Preferisco giocare come numero 8 e numero 10, ma ho giocato in tanti ruoli con lo Sporting a Lisbona. Anche come mezzala, io voglio solo fare il bene della squadra”.

“La Juventus? Sarà una partita molto importante per tutti noi, spero che la squadra possa far bene. Io all’Inter? Ho incontrato Ausilio già prima dell’europeo, per fortuna ora sono qui. Sapevo che l’Inter ha sempre avuto una tradizione straordinaria, è sufficiente ricordare alcuni uomini che sono stati qui, come Mourinho e Figo. Il numero 6? Mi è sempre piaciuto questo numero, tanti grandi giocatori lo hanno indossato in passato”.

Poi capitolo Champions: “Avevo la possibilità di continuare nello Sporting Lisbona, ma sentivo la necessità di misurarmi con altre realtà. Noi sfavoriti con la Juventus? Spesso ha la meglio la sfavorita, penso al nostro Portogallo: non eravamo i favoriti, ma abbiamo vinto. Giocare con Ronaldo aiuta ad acquisire una mentalità vincente. Aspettative alte su di me per la spesa? Normale ci siano, voglio ripagare tutti per la fiducia. Ho un lungo contratto e spero di far bene”.

Di lui ha parlato anche Piero Ausilio, ds dei nerazzurri: “Ricordo quando la Primavera di Andrea Stramaccioni incontrò lo Sporting Lisbona. Già allora il ragazzo dimostrò il proprio valore. Comprandolo in quel momento avremmo speso molto bene, ma riuscirono a trattenerlo. Siamo contenti di aver investito ora su di lui. De Boer a rischio esonero? Sono stupidate, basta questo. Dobbiamo parlare poco, non bisogna sempre trovare una giustificazione sempre e comunque. Ieri abbiamo giocato malissimo, ma è la prima di sei partite. C’è ancora tempo per qualificarci, bisogna avere calma. Ovviamente bisogna crescere, ma l’allenatore è arrivato da poco e non ha avuto tempo per poter lavorare, senza dimenticare i nazionali che sono arrivati in ritardo. Non è facile costruire con poco tempo, tutti devono avere pazienza, anche se in Italia questo non sempre è possibile, soprattutto con l’Inter che tanti vogliono attaccare. Verremo fuori al più presto da questa situazione, la partita contro la Juventus sarà la prima occasione”.