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Milinkovic, primo gol in Serie A: storia di un “pazzo” mercato

Ah, il mercato. Curioso, imprevedibile, sadico. Cosa, cosa? Certo, sadico. Spietato. Fiorentina-Lazio ne è la prova più tangibile. Pioli&co sbancano il Franchi, 3-1: segnano Keita, Felipe Anderson e…Milinkovic-Savic. Serpentina in mezzo a due e infilata semplice sul primo palo. Milinkovic, sì. Il serbo (stra)conteso in estate proprio dai due club. Trattativa estenuante, intrisa di colpi di scena e tirate di corda. Un giorno verso la Viola, l’altro verso la Capitale. Su e giù, avanti e indietro, tira e molla. Oggi, infine, il primo gol in Serie A con la maglia della Lazio (il secondo stagionale dopo quello al Dnipro). Capitolo chiuso ormai, il mercato dorme tranquillo.

Ma i retroscena, stavolta, sono veramente tanti: quasi Viola Milinkovic, quasi. Atterra a Firenze il 26 luglio, va in sede per firmare insieme al padre, tutto fatto. Poi le lacrime, la richiesta di tempo, il riavvicinamento della Lazio: “No, non me la sento…”. Sussurra il ragazzo al momento della scelta definitiva (complici, forse, anche le pressioni della fidanzata, Andreja). “E’ titubante, non lo prendiamo più!” rispose incredulo il ds Pradè. Infine la quiete, dopo la tempesta: sbarco a Fiumicino in camicia bianca e firma con la Lazio. Merito di una parola d’onore data al ds Tare, quella di Mateja Kezman.

Chi? Facile, l’ex attaccante oggi procuratore di Milinkovic (e di Bisevac). Il gioco è fatto. E il destino, stasera, ha voluto che il primo gol del serbo fosse proprio contro la Fiorentina. Che in estate, forse a malincuore, ha dovuto lasciarlo andare. C’era la Lazio, scelta pensata e consapevole da parte di tutto l’entourage. Oggi il primo gol (tra l’altro, nel giorno in cui la Lazio compie 116 anni). Ah, gli scherzi del mercato.