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Eleganza, leadership e tanti successi: Hummels, a Roma l’ultimo atto di una gloriosa carriera

Mats Hummels, Roma (IMAGO)
Mats Hummels, Roma (IMAGO)

Diciotto anni di successi tra Bayern, Dortmund e Nazionale. E ora il gran finale con la Roma. Mats Hummels è stato un difensore generazionale

“Il momento che nessun calciatore può evitare è arrivato”. E come affermato dallo stesso Mats Hummels in un video pubblicato sui propri account social, l’annuncio del suo ritiro dal calcio giocato è “una lotta contro le mie emozioni”. Per un difensore centrale che ha sempre dato battaglia in campo, questa volta il contrasto più duro è quello con la realtà.

Dopo più di 18 anni di carriera il calciatore della Roma ha detto basta, è il momento di fermarsi. Ma il viaggio è stato indimenticabile: dal settore giovanile del Bayern Monaco all’esperienza con i rivali del Borussia Dortmund, poi la retromarcia e una nuova parentesi in giallonero. E ora, l’Italia e la Roma come ultima tappa di un percorso straordinario culminato alzando al cielo la Coppa del Mondo del 2014 in Brasile.

719 presenze in carriera – al momento – 60 gol e 32 assist. Mats Hummels è stato, ed è ancora, un difensore generazionale. Nonostante il fisico possente, la grazia e l’eleganza lo hanno reso un difensore iconico dall’indiscutibile qualità tecnica. Non a caso, in Germania lo paragonavano niente meno che al Kaiser Franz Beckenbauer.

Ma quest’estate finirà tutto. I suoi classici lanci dalla propria metà campo verso l’area di rigore avversaria, la pulizia con cui eseguiva i tackle e le sue incornate aeree rimarranno immagini impresse negli occhi di coloro che hanno avuto la fortuna di poter ammirare il fuoriclasse tedesco.

Una vita tra Bayern e Dortmund. Nel mezzo, la Coppa del mondo

Hummels è stato modello per un’intera generazione di difensori. Molti giocatori hanno beneficiato della sua esperienza e della sua comprensione tattica, anche dopo la vittoria della Coppa del Mondo 2014, dove è stato un pilastro centrale della squadra”. Con queste parole Julian Nagelsmann, CT della Nazionale tedesca, lo ha elogiato. E infatti proprio durante quel Mondiale in Brasile, Hummels venne riconosciuto come uno dei migliori difensori centrali al mondo.

Anche a livello di club, tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, il calciatore tedesco ha dato prova di avere pochi eguali in circolazione. Nono solo doti tecniche, ma anche un atteggiamento da guida carismatica. Con il BVB, Hummels ha vinto la Bundesliga due volte (2011 e 2012) e la Coppa di Germania nel 2012. La stagione 2010/11 è stata particolarmente epica, quando il Dortmund, sotto la guida di Jürgen Klopp, ha vinto a sorpresa il titolo con una squadra giovane e affamata, con lui come leader difensivo. Anche la finale di Champions League del 2013 seppur persa proprio contro il Bayern, è stata l’emblema di una stagione da incorniciare e di una squadra leggendaria che con Reus, Gotze, Lewandowski, Gundogan e lo stesso Hummels ha fatto sognare milioni di appassionati di calcio. Dopo il suo ritorno al Bayern Monaco nel 2016, la squadra in cui è cresciuto, ha potuto festeggiare ulteriori successi. Con i bavaresi infatti è diventato campione di Germania tre volte (2017, 2018, 2019) e ha vinto anche la DFB Pokal nel 2019. In totale, fanno 442 presenze in Bundesliga.

Hummels con la Coppa del Mondo (IMAGO)
Hummels con la Coppa del Mondo (IMAGO)

Roma, il palcoscenico ideale per calare il sipario

Adesso però, c’è da chiudere in bellezza. La sua stagione alla Roma, finora, è stata una montagna russa. L’arrivo sotto la guida di De Rossi, le pochissime presenze con Juric e il ritrovato minutaggio con Ranieri. Certo, avesse avuto la brillantezza di un tempo sarebbe diventato un cardine inamovibile dei giallorossi. Ma l’età avanza per tutti. L’errore commesso con l’Athletic in Europa League è stato grave e i tifosi romanisti non lo dimenticheranno tanto facilmente. Ma nemmeno lo stesso Hummels, che lo definì senza troppi giri di parole: “L’errore più grande della mia carriera”.

Senza piangersi addosso, ora si deve guardare avanti. Il traguardo finale è vicino e il tempo per recuperare c’è ancora. Le ultime sette partite in cui dare tutto e poi stop. Calerà il sipario. Hummel merita di uscire di scena tra gli applausi per tutto quello che è stato e per ciò che è riuscito a conquistare nel corso della sua vita calcistica. Arriva però il momento dello sforzo finale. Un ultimo, imperioso, moto d’orgoglio per chiudere una carriera invidiabile.