“Ho raggiunto la maturità, ora sogno la Serie A”. La Feralpisalò si gode Simone Guerra, l’attaccante nato nello stesso paese dei fratelli Inzaghi
San Nicolò è un paesino di seimila anime a pochi chilometri da Piacenza. E‘ diventato famoso perché ha visto nascere e crescere i fratelli Inzaghi, che hanno iniziato la loro carriera nella scuola calcio del paese. Tra quelle vie è nato anche un altro attaccante, che ora segna a raffica nel girone B di Serie C. Simone Guerra ha già messo a segno 10 gol in 15 presenze, trascinando la Feralpisalò nelle zone nobili della classifica. Quando ha iniziato nelle giovanili del Piacenza l’accostamento era venuto quasi naturale: “Alcuni giornalisti mi paragonavano a Pippo Inzaghi, ma in realtà siamo due giocatori completamente diversi: io sono una seconda punta – Racconta Simone Guerra in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com – E poi magari riuscire a fare anche solo una minima parte di quello che ha fatto lui…”. Eppure tra gli Inzaghi, quello per cui fa il tifo Simone è… Simone: “Sono un tifoso laziale, è una passione che mi hanno trasmesso degli amici di mio padre. Per questo vedere Simone Inzaghi fare così bene con la Lazio non può che farmi piacere. Evidentemente San Nicolò sforna allenatori e attaccanti”.
Simone Guerra è ancora troppo giovane per pensare ad un futuro in panchina, ma a suon di gol sta confermando l’aria buona che si respira in paese quando si tratta di mettere la palla in rete. 28 anni e una maturità calcistica culminata con un avvio di stagione fulminante: “Quest’anno ho iniziato dove avevo interrotto quello passato, chiuso a 13 gol. Il mio obiettivo è quello di superare quella cifra e sto lavorando duramente per riuscirci”. In carriera ha già conquisto due promozioni in B con Entella e Spezia, ora vuole provarci anche con la Feralpisalò: “Il campionato è ancora lungo, ma stiamo facendo bene. L’obiettivo di squadra è quello di migliorare il piazzamento dello scorso anno”. Proverà a riuscirci sotto le indicazioni di mister Michele Serena, che lo ha allenato in 4 occasioni nelle ultime 6 stagioni: “Sono molti anni che lavoriamo insieme, lo ringrazio perché mi ha dato l’opportunità di giocare in molte piazze in giro per l’Italia. Tra di noi c’è molta sintonia e condividiamo le stesse idee anche a livello calcistico”.
Quando non è al campo ad allenarsi Simone Guerra passa il tempo con la moglie e guardare film. E ha due grandi obiettivi: “Sogno ancora la Serie A e nella vita privata vorrei avere un figlio”. Pensa in grande ma non si è mai montato la testa: “So che per centrare gli obiettivi che mi sono prefissato devo lavorare tanto”. Lo ha sempre fatto, fin da quando ha mosso i primi passi nelle giovanili del Piacenza. Lì ha conosciuto Radja Nainggolan, quando era all’ultimo anno di Primavera: “E’ un ottimo ragazzo, siamo molto legati anche se ultimamente ci siamo persi un po’ di vista”. A lanciarlo nel grande calcio all’età di 18 anni è stato Stefano Pioli: “Era un allenatore preparato ed era era sempre disponibile al dialogo con i giocatori”. Proprio a quel periodo con la maglia del Piacenza è legato uno dei suoi ricordi più belli: “Il primo gol in B contro il Sassuolo, indimenticabile”. L’altro ricordo che porta sempre nel cuore è la stagione straordinaria vissuta con lo Spezia: “Quell’anno ho conquistato la promozione e vinto Coppa Italia e Supercoppa di Lega Pro”.
Quest’anno alla Feralpisalò sta vivendo la definitiva consacrazione. Segna sempre, e fa spesso gol decisivi. Gioca da seconda punta ma si ispira ai grandi goleador del passato: “Il mio idolo è da sempre Ronaldo il fenomeno, è grazie a lui se ho iniziato a giocare a calcio. Ma mi è sempre piaciuto Bobo Vieri”. Nella sua carriera ha un unico grande rimpianto: “Aver scelto il Benevento invece del Frosinone, lì avrei avuto sicuramente maggiori possibilità di fare bene”. Quel bivio lo ha portato però dove è oggi, e non gli ha impedito di continuare a sognare. Punta in alto e con lui la Feralpisalò, che si gode il miglior Simone Guerra della sua carriera.