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Gattuso: “Donnarumma? Si sta facendo passare un ragazzo di 18 anni per un mostro. Gigio non è sereno, devo proteggerlo”

Il Milan archivia facilmente la pratica Verona e accede ai quarti di finale di Coppa Italia, dove sfiderà l’Inter. A tenere banco in casa rossonera però è l’aria pesante che si respira intorno a Gigio Donnarumma: nonostante il pubblico di San Siro fosse tutt’altro che numeroso, si è fatto sentire fischiando il giovane portiere ad ogni tocco di palla e la Curva Sud gli ha dedicato cori e uno striscione dai contenuti non esattamente teneri. A fine partita, Gattuso si è soffermato in gran parte sulla questione: “Si vede guardandolo in faccia che Donnarumma non è sereno e questo non è bello. E’ un ragazzo di 19 anni, io vedo il ragazzo e l’atleta e lo ringrazio per quello che mi sta dando: non ha mai saltato un allenamento e una partita, quando gli ho detto che non volevo portarlo a Rijeka per farlo riposare ha tenuto il muso per 4 giorni. A Benevento ha pianto quando abbiamo preso gol al 90°. Ho conosciuto un ragazzo per bene, da parte mia ci sarà sempre protezione nei suoi confronti, per quanto possa valere. Vuole andare via? A me personalmente non lo ha mai detto, inoltre la società dice tutti i giorni di non voler vendere. Perché non prende posizione? Magari nei prossimi giorni lo farà, io vedo un ragazzo con grande professionalità e grande voglia, devo spendere tutte le energie soltanto per farlo stare tranquillo. Mi riesce difficile anche allenare in questo momento, c’è grande rammarico nel vedere in che situazione è il miglior portiere del mondo, perché si sta facendo passare un ragazzo di 18 anni come un mostro. E non lo merità, perché ha grandi valori. Per fortuna c’erano solo 9.000 persone allo stadio… La lettera? Fino a due giorni fa non sapevo nulla della lettera, ma io adesso devo solo pensare a tutelarlo e a fare i risultati”.

Ai quarti di finale sarà derby: “Affronteremo una squadra forte, che sta lottando per lo scudetto. Servirà una partita perfetta. Quarto posto? Ad oggi è un miraggio, pensiamo partita per partita”.