“Gangs of New York”. Il ricco City di Villa, Lampard e Pirlo contro i Red Bulls dei fratelli Wright-Phillips per il primato della Eastern Conference
La scalata all’Empire State Building, per stabilire chi comanda a New York. Chi arriva in vetta, però, non impone soltanto il dominio calcistico sulla città, ma sull’intera conference orientale della Major League Soccer. A due partite dal termine della stagione regolare, infatti, appaiate a quota 51 punti, sono in cima alla classifica il New York City FC e i NY Red Bulls. Due facce della stessa medaglia, ma profondamente diverse tra loro.
Da un lato, abbiamo il City, che come l’omonimo di Manchester e di Melbourne fa capo al City Football Group. Chiaramente, grazie al potere economico di questa holding, la squadra ha potuto mettere sotto contratto giocatori importanti. Sempre rientrando all’interno dei parametri stabiliti dalla MLS. Tipo? In pratica, ogni squadra dispone di due tetti salariali (salary cap), uno di squadra e uno per i singoli giocatori; ad ogni franchigia è consentito avere soltanto tre calciatori che vadano oltre la soglia consentita, detti designated players. Nel caso del New York City, questi sono Villa, Lampard e il nostro Andrea Pirlo, i cui ingaggi occupano quasi totalmente il monte stipendi di circa 21 milioni di dollari. In panchina, c’è Patrick Vieira, ex allenatore della primavera del Manchester City.
In un calciomercato, come quello statunitense, in cui i costi di acquisti e cessioni sono quasi inesistenti (basandosi sul sistema di trade, di draft e sugli svincolati), la misura di ricchezza di una squadra è data appunto dal costo complessivo degli stipendi. Per questo, stride la differenza tra le due squadre di New York perché i Red Bulls hanno ingaggi per un costo totale di circa 6 milioni di dollari. Allenata da Jesse Marsch, che da giocatore ha vinto tre campionati in MLS, la squadra non annovera grandi nomi in rosa. C’è una vecchia conoscenza della Champions League, come Sacha Kljestan, che per cinque stagioni ha vestito la maglia dell’Anderlecht. Ma il vero trascinatore e simbolo della squadra è Bradley Wright-Phillips, miglior marcatore ogni epoca dei Red Bulls, con cui gioca dal 2013, e capocannoniere del campionato con 21 reti. Un primato condiviso, però, proprio con David Villa. Bradley è uno dei designated players, ha un trascorso considerevole in Premier League e gioca con suo fratello maggiore Shaun (ex Chelsea e Manchester City), che fino a qualche anno fa era il più famoso dei due figli di Ian Wright.
Ancora centottanta minuti, dunque, ci separano dal conoscere chi chiuderà al primo posto la Eastern Conference. Subito dopo la fine della regular season, invece, cominceranno i playoff, che si concluderanno con la finale dell’11 dicembre tra i campioni dei due gironi. A quel punto, ci si giocherà il titolo. E già in un derby nessuno vuole arrivare secondo. Figuriamoci quando in gioco c’è la scalata all’Empire State Building più l’intera conference orientale della Major League Soccer.