Una vita davanti al… monitor, i ‘segreti’ di Pagnotta (video analyst Grasshopper): “Così la tecnologia aiuta a ‘scoprire’ un talento”
Gran parte della sua giornata la trascorre davanti a un monitor analizzando in ogni mimino dettaglio partite di calcio. “Il mio compito consiste nell’organizzare le riprese, poi successivamente vado a elaborare tutto il materiale sia dal punto di vista tattico che tecnico e stilo le relazioni. Ma ti confesso una cosa: a volte sono io stesso ad andare a riprendere certe gare, perché la qualità dell’immagine è fondamentale e ci tengo che nulla mi sfugga”. Parola di Rocco Pagnotta, chiare origini italiane, professione responsabile del settore video del settore giovanile del Grasshopper. “Ovviamente il mio è un lavoro in stretta collaborazione con gli allenatori delle squadre del settore giovanile: abbiamo 18 formazioni”, racconta Rocco Pagnotta a GianlucaDiMarzio.com. “Un allenatore magari mi chiede di focalizzare l’attenzione maggiormente sulla fase difensiva, chi sui movimenti senza palla, chi invece – come nel caso Johann Vogel, ex Milan, allenatore dell’U18 del Grasshopper – mi chiede invece maggiore attenzione alla fase tattica o addirittura delle riprese televisive”, racconta.
Un lavoro faticoso, ma che Pagnotta porta avanti con passione convinto della bontà dell’utilizzo della tecnologia nell’aiutare un club a ‘scoprire’ e ‘forgiare’ un talento: “La pratica del video analyst non è molto diffusa in Svizzera, lo è invece maggiormente in Italia, almeno per quel che riguarda le prime squadre. In Italia adesso si stanno facendo dei corsi riconosciuti in questo settore, in Svizzera ci stiamo lavorando per riuscire a centrare questo obiettivo. Sarebbe un primo passo importante”, racconta Pagnotta. Che poi svela alcuni ‘segreti’: “Tante volte i preparatori dei portieri ci fanno installare una telecamera dietro la porta per studiare come il portiere si comporta, se si ‘alza’ o meno insieme alla difesa e così via”. Dalla Prima squadra al settore giovanile, Pagnotta analizza davvero tantissime gare al mese e ormai ha capito cosa accade quando la società si accorge di avere tra le mani un talento: “In questi casi ci viene richiesto un lavoro speciale. Installiamo una doppia telecamera: una riprende il ragazzo nelle fase ‘attive’ della gare’, l’altra invece ci permette di osservare ogni suo singolo gesto, comportamento, anche quando la palla magari è dall’altra parte del campo. La società così ha un quadro completo del ragazzo, capisce su cose deve lavorare per farlo crescere ancora di più”. L’occhio della tecnologia sempre più protagonista e non sono con il Var…