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Ferrero: “Non so perché sono in carcere. Vorrei sentire Quagliarella”

Le parole dell’ex Presidente della Sampdoria dal carcere di San Vittore

Massimo Ferrero torna a parlare, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, direttamente dal carcere di San Vittore di Milano. L’ormai ex Presidente della Sampdoria è detenuto da mercoledì 8 dicembre per reati societari e bancarotta.  

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“Non capisco perchè sono qui”

Ferrero non riesce a darsi pace su quanto accaduto: “A settant’anni, trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso e non riesco a farmi una ragione di tutto questo. Sto scrivendo un libro, devo rimettere mano al titolo e al suo finale. Sono preoccupato, perché ho seicento dipendenti sotto di me che adesso rischiano di non avere più un lavoro“.

E poi ho un altro grande pensiero. Vorrei sentire i miei figli, non ci sono ancora riuscito. Quando ho chiamato l’ultima volta, loro non c’erano. Reggo questa situazione solamente per loro. Anni fa mi avevano accusato di avere preso dei soldi, ci sono voluti sei anni per poi essere prosciolto. Queste cose vanno per le lunghe e poi ti segnano. Quando finirà questo incubo?“.

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“Vorrei fare una telefonata a Quagliarella”

Tra i desideri espressi da Ferrero durante questa intervista c’è spazio anche per l’attaccante e capitano della Samp, Fabio Quagliarella. I due sono legati da un solido rapporto umano: Vorrei fare una telefonata a Quagliarella per avere notizie della Sampdoria che sento ancora mia”. 

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“Mi complimento con chi gestisce il carcere, vorrei aiutarli in futuro”

L’ex Presidente blucerchiato ha speso comunque belle parole per l’umanità che ha riscontrato in questi primi giorni in carcere: Devo fare i complimenti a chi dirige questa struttura. Sono dei signori, mi hanno trattato bene, fanno ottimamente il loro lavoro, sono soltanto sottopagati. In futuro vorrei realizzare un progetto proprio per il carcere“.