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Europa e bel gioco, che favola il Betis di Setién: da Joaquin al canterano Fabián Ruiz che piace in Italia

Premessa: non c’è alcun dubbio su quale sia la miglior squadra di Siviglia, almeno per quest’anno. Real Betis Balompié. Quelli biancoverdi. E motivarlo è semplice, anche senza dati alla mano, perché basterebbe vedere come gioca, come ha giocato fino ad oggi: benissimo. La parola chiave è una sola, “disfrutar”, che in spagnolo significa tante cose ma soprattutto “godere”. In questo caso godere con la palla tra i piedi. Che è esattamente come vede il calcio Quique Setién, allenatore di questa fantastica favola quinta in Liga e matematicamente qualificata alla prossima Europa League.

Al termine della partita vinta con il Malaga, 55 mila persone cantavano “Ohhh Real Betis”, e Setien, commosso, non è riuscito a trattenere le lacrime. “Sono uno dal pianto facile” ha detto lui poi, dribblando l’imbarazzo. Ma non la soddisfazione: “Questo è un sogno. Aver reso felice così tanta gente… era impensabile all’inizio”. Tant’è che proprio all’inizio aveva anche rischiato l’esonero dopo un’eliminazione in Copa del Rey per mano del modestissimo Cadice. “Non si è commesso l’errore di farlo fuori”, onore alla proprietà, che nel progetto Setién ha sempre creduto. Come tutta la rosa. Allenamenti divertenti, esercizi di gruppo, empatia: il moderno Setién ha stregato tutti. Schietto, concreto, diretto. Uno che partecipa ai torelli e se subisce un tunnel s’arrabbia come se fosse uno di loro. Uno che “non sono capace di inventare, ma di copiare si”. Per esempio, il calcio di Cruijff.

Setién è anche social, così social e amante del bel calcio che il 22 aprile ha tentato il colpo di mercato via Twitter:Iniesta, per favore, non andare in Cina, vieni al Betis!”. Anche perché l’anno prossimo c’è un’Europa League da giocare. La ricetta dell’allenatore è chiara: esperienza, entusiasmo e… canterani. E nel suo Betis che sogna in grande ce n’è uno che sta dimostrando tutto il suo valore: Fabián Ruiz. Centrocampista centrale, mezz’ala, fisico straripante e tecnica spagnola, raffinata. Da piccolo era soprannominato “il Messi” di Los Palacios, quartiere dov’è nato. Sa fare gol, l’ultimo, decisivo, proprio contro il Malaga nella partita che ha regalato la qualificazione in Europa. Età: 22 anni.

Tanta prospettiva e tanto mercato intorno a lui perché la Roma lo sta seguendo con grandissimo interesse ormai da tempo, piace anche al Napoli in Italia. Inter sì, ma defilata. La clausola rescissoria è fissata a 30 milioni dopo l’ultimo rinnovo fino al 2023. Il suo agente Alvaro Torres e l’agenzia di rappresentanza You First Sports stanno lavorando per il bene del ragazzo. Un tipo umile, con i piedi per terra, che è diventato quello che è grazie ai sacrifici della mamma, sola e lavoratrice. Lei, Chari, lavora nel Betis da quando lui è entrato a far parte del club con soli 8 anni: gestisce le pulizie della cittadella sportiva. Non ha mai voluto mollare, dano il giusto esempio ai suoi tre figli, nonostante lo stipendio di Fabián sia aumentato nel corso del tempo. Setién, Fabian Ruiz ma non solo. Anche Joaquin, un’istituzione a Siviglia. La Siviglia che ride, scherza, e festeggia felice una stagione da segnare in rosso sul calendario per quanto gratificante è stata.