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Italia U21, Di Biagio si dimette: “Delusione, non fallimento”

Romania-Francia 0-0 e Italia fuori ai gironi dall’Europeo Under 21. Fatale per gli ‘Azzurrini’ la sconfitta contro la Polonia che ha compromesso il sogno della vittoria in casa. Luigi Di Biagio si dimette, ma non accetta il termine fallimento. “È difficile parlare in senso assoluto”, ha parlato il ct in conferenza stampa. “Penso di aver fatto un ottimo lavoro in questi anni: se l’obiettivo era quello di rilanciare il calcio italiano, giocare in una certa maniera e dare mentalità a questi ragazzi competendo contro le massime concorrenti allora ci siamo riusciti ottimamente”.

Certamente le noti dolenti sono quelle dell’Europeo. Il risultato non può essere positivo ma non userò mai la parola fallimento, che implicherebbe l’assenza di gioco e di identità. Noi invece abbiamo sempre portato avanti le nostre idee”. Poi l’annuncio. “Io non sarò più l’allenatore dell’U21. Grazie a tutti coloro che mi hanno permesso di fare questa esperienza, per me sono stati sei anni ricchissimi ma a prescindere da come sarebbe andata a finire questa avventura avrei lasciato. Magari se avessimo vinto avrei tenuto uno spiraglio per l’Olimpiade. Ma cerco nuovi stimoli: Serie A, Serie B, la categoria non conta. Dal primo luglio sarò sul mercato”.

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I rimpianti però rimangono. “Quando succedono queste cose la colpa è nostra. Il responsabile principale sono io, i ragazzi con me”, continua Di Biagio. “Ma è una squadra che ha giocato benissimo per tre partite, che ha avuto più pericolosità rispetto agli altri tirando più in porta di tutti e subendone di meno. Eppure, siamo di nuovo a commentare risultati negativi. Se ieri la Romania avesse vinto, stareste qui a dirmi che sono il più bravo di tutti”.

Di Biagio racconta come l’Italia ha vissuto la partita di ieri, da spettatrice. “Siamo tornati dall’allenamento alle 21, ci siamo messi nella sala dell’albergo e l’abbiamo vista tutti assieme. L’atteggiamento in campo di Francia e Romania? Io ci ho creduto fino alla fine e non dobbiamo guardare agli altri. Siamo usciti perché ci è mancato qualcosa contro la Polonia. La colpa è solamente nostra se ci siamo messi in questo casino. Che finale dell’Europeo mi aspetto adesso? Spagna-Germania”.

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Sull’esclusione di Kean e Zaniolo. “Un allenatore deve lasciare qualcosa, dentro e fuori dal campo. Punire Kean e Zaniolo per me è stato un rischio e un dispiacere, perché è come punire due figli. Però i due ragazzi hanno chiesto scusa subito e la cosa è finita là”. Ma è al rapporto con i suoi giocatori che Di Biagio lega il ricordo migliore di questi anni. “Voglio dire che ci sono dei ragazzi con cui è innegabile che mi sia affezionato di più. E loro quando ci siamo salutati mi hanno detto: -Mister grazie a lei perché se non era per l’U21 non avrei mai giocato da nessuna parte-. Questa per me è la cosa più bella. Ed è una grande vittoria per tutti noi”, conclude Di Biagio.