Dalle parole di Percassi ai colpi sul mercato: l’importanza di D’Amico per l’Atalanta
Tony D’Amico e le imprese europee dell’Atalanta: il lavoro del ds
Passaggio in rimonta e quarti di finale di Europa League conquistati. Per la quinta volta nella sua storia l’Atalanta ha ottenuto la qualificazione ai quarti di una competizione europea. Dopo quelli storici in Champions League nel 2020 e due anni più tardi in UEL, i bergamaschi continuano a imporsi anche fuori dall’Italia. Tanto delle imprese europee deriva dal lavoro del ds Tony D’Amico.
“D’Amico sta facendo un grande lavoro”
A inizio marzo l’Atalanta aveva annunciato l’addio di Lee Congerton, per due anni Responsabile per lo Sviluppo Internazionale dell’Area Sport e braccio destro dell’ex direttore sportivo del Verona. Le strade del club e dell’inglese si sono separate, ma l’Atalanta non ha mai cercato una nuova figura dirigenziale che potesse occuparsi del mercato insieme a D’Amico. Quindi tutto nelle mani del ds entrato in carica dal luglio del 2022, fiducia totale.
“Noi abbiamo un ds come D’Amico che in maniera silenziosa sta facendo un grande lavoro per la società”: non a caso, prima della vittoria contro lo Sporting, l’ad dell’Atalanta Percassi aveva commentato così l’operato di D’Amico. Partita che poi è stata risolta da Gianluca Scamacca, in gol anche all’andata. L’operazione che ha portato l’attaccante a Bergamo è stata curata da D’Amico e l’ex West Ham è diventato il secondo giocatore più pagato della storia dell’Atalanta.
Oltre a Scamacca, D’Amico negli ultimi anni è riuscito a portare in nerazzurro delle pedine che oggi sono fondamentali per lo scacchiere di Gasperini. Da Hien a Ederson fino a Kolasinac: Serie A e calcio internazionale, nessun limite. Se oggi l’Atalanta può continuare a sognare, è grazie a Tony D’Amico.