Cissè: “Pensavo scherzassero quando mi dissero che mi voleva l’Atalanta”
Il giovanissimo attaccante passato dal Rinascita Refugees nei dilettanti alla Serie A si racconta
Cissè fino a pochi mesi fa giocava in Seconda categoria tra i dilettanti. Poi nel mercato di gennaio l’arrivo all’Atalanta, ma per la Primavera e alla fine all’improvviso la chiamata della prima squadra. Dopo la prima panchina, è arrivata la seconda e a quel punto l’esordio con gol. Una storia che fa bene al calcio, una storia che fa sognare un ragazzo come Moustapha Cissè.
Le parole di Cissè
“Sono contento di aiutare la squadra. È una cosa emozionante per me, perché finora non posso credere che qualcuno come me alla prima partita in Serie A segna e ti fa vincere. Questa cosa mi fa piacere” le parole dell’attaccante dell’Atalanta al canale ufficiale della società bergamasca che poi continua: “Tutti mi dicono che è un bel gol, ma è il frutto del lavoro che facciamo qui. È importante ringraziare la società“.
Una rete speciale per lui, che ha raccontato anche la speciale dedica che ha fatto durante l’esultanza: “Il mio primo gol è dedicato a mia mamma, che mi ha detto che quando faccio gol devo fare dei gesti per lui. Prima della partita lei mi ha detto che sono tutti orgogliosi di me e che erano tutti con me“.
Cissè poi ripercorre gli utlimi mesi: “A Lecce io guardavo l’Atalanta in tv. La stagione 2020 che hanno fato è stata impressionante. In quel momento ho conosciuto l’Atalanta. Quando sono andati a giocare contro il Lecce ero andato a vedere la partita. Quando mi dissero che il direttore dell’Atalanta era venuto per vedermi pensavo mi prendessero in giro. Per me il calcio era solo per divertimento. Poi mi chiamarono per dirmi che l’Atalanta voleva farmi fare un provino e ora mi ritrovo qui. Non trovo le parole per descrivere le emozioni“.
Continua poi il suo racconto passando per la prima chiamata della prima squadra e di Gasperini: “Un mattino sono venuto ad allenarmi con la Primavera, poi il mister mi ha chiamato per dirmi che sarei dovuto andare con la prima squadra perché Gasperini aveva detto che aveva bisogno di me. Non ci credevo“.
“La prima convocazione contro il Genoa ero in panchina e quando Gasperini mi ha detto di andare a fare il riscaldamento non credevo sarebbe già successo – continua Cissè – Quando a Bologna mi ha detto di andare in campo per 10 minuti, ho lasciato da parte tutte le mie emozioni, perché era un’opportunità. Ho pensato solamente a dare tutto quello che avevo“.
Poi l’attaccante chiude: “Adesso credo che devo continuare a lavorare. È vero che già fare un gol in Serie A è tanta roba, ma devo lavorare tanto se voglio che tutti continuino a parlare bene e che siano contenti di me“.